Gli specialisti propendono verso una visione catastrofica della futura rete. Potremmo essere tutti morti entro 5 anni. Forse una previsione troppo poco ottimistica ma il tarlo del dubbio è s tanto ormai insinuato da autorevoli studiosi. Ecco la situazione al momento.
Se potessimo osservare in tempo reale il campo di frequenze che ci circonda non riusciremmo a vedere ad un palmo del nostro naso. Tra radiofrequenze mobili, Bluetooth, WiFi e 4G si crea un muro impenetrabile ostacolato solo dal nostro corpo.
L’annuncio da parte di AGCOM della probabile integrazione di nuove bande di frequenza non migliora certamente la situazione attuale. Ci si porta ad una consultazione pubblica per un aggiornamento 5G
che porterà supporto ad ulteriori sistemi di trasmissione in alta ed altissima frequenza. In un suo commento il Garante cita:“il possibile impiego delle frequenze nelle bande armonizzate 1427-1452 MHz e 1492-1517 MHz per sistemi terresti in grado di fornire servizi di comunicazioni elettroniche e la verifica dell’interesse alla messa a disposizione di ulteriori frequenze per lo sviluppo dei sistemi wireless 5G”.
Non sono d’accordo le alte sfere della comunità scientifica che nell’incarnazione del professor Martin Pall della Washington State University descrivono scenari drammatici per il futuro del genere umano. Il movimento anti-5G si spinge agli antipodi esacerbando una situazione già pericolosa. Si parla di estinzione degli umani in meno di 7 anni.
Il valore SAR– finora entro il limite di sicurezza – rischia di portarsi ben oltre i confini stabiliti arrecando danni alla salute con un crescendo di tumori e degenerazioni sul genoma. Le argomentazioni degli esperti sembrano non interessare il mondo delle telecomunicazioni, che prosegue imperterrito il suo cammino verso la ristrutturazione della rete. Che posizione assumi in relazione al nuovo fenomeno? Lasciaci un commento.