L’operatore Erg Mobile, come annunciato già qualche mese fa, a partire da domenica 31 maggio 2019 non permetterà più ai propri clienti di utilizzare il servizio di telecomunicazione da lui fornito.
Al momento le SIM dell’operatore sono state disattivate e da qualche giorno non possono essere più utilizzate per effettuare traffico voce, dati ed SMS, nemmeno in entrata. Ecco le opzioni che avete, entro il 29 aprile 2019.
Fino al 29 aprile i clienti che sono voluti rimanere fedeli ad Erg Mobile fino all’ultimo momento, avranno due scelte tra cui scegliere. La prima è quella di perdere definitivamente il proprio numero di telefono mobile e la seconda è quella di cambiare operatore richiedendo la contestuale portabilità del numero verso un altro operatore italiano. Come anticipato poco fa, lunedì sarà l’ultimo giorno a disposizione per richiedere la portabilità ad un altro operatore.
A partire da martedì 30 aprile, in assenza di richieste di passaggio ad altro operatore, l’utente perderà anche il proprio numero telefonico. Gli ex clienti dell’operatore potranno anche decidere di richiedere il rimborso del credito residuo
, compilando un apposito modulo presente sul sito ufficiale dell’operatore. Se gli utenti decidono di effettuare la portabilità, potranno richiedere all’operatore il trasferimento del credito.Il gruppo ha comunicato sul proprio sito ufficiale: “A seguito della cessazione definitiva della fornitura dei servizi di telecomunicazione ERG Mobile avvenuta a far data dal 31 Marzo 2019, le SIM ERG Mobile disattivate in tale data non potranno più essere utilizzate per effettuare traffico voce, dati e sms né in entrata e né in uscita. Sarà tuttavia possibile richiedere la portabilità del numero e del credito residuo ad altro operatore telefonico entro e non oltre il 29 Aprile 2019. A far data dal 30 Aprile 2019, in assenza di richieste di passaggio ad altro operatore, avverrà anche la perdita definitiva del tuo numero telefonico. Ciononostante potrai richiedere la restituzione del credito residuo ai costi previsti per i successivi 10 anni“.