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Facebook multata per Cambridge Analytica, sanzione fino e 5 miliardi

Facebook prevede di dover pagare una maxi-multa da cinque miliardi di dollari per lo scandalo Cambridge Analytica, la società britannica di consulenza politica che, durante le elezioni presidenziali del 2016 e il referendum sulla Brexit, ha avuto accesso ai dati personali di oltre ottanta milioni di utenti registrati al Social network senza aver prima ricevuto un loro consenso.

Facebook avrebbe già accantonato tre miliardi di dollari per far fronte alla multa dai conti trimestrali annunciati qualche giorno fa, dopo la chiusura di Wall Street. Una somma che incide in maniera piuttosto negativa sui conti, nonostante i ricavi siano cresciuti del 26% a 15,08 miliardi di dollari, battendo persino ciò che gli analisti di FactSet avevano stimato.

Facebook multata per Cambridge Analytica, sanzione fino e 5 miliardi

Ad aver avviato un’idagine contro Facebook in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica è stata la Federal Trade Commission, un’agenzia governativa che agisce sia per garantire il rispetto della concorrenza, sia per difendere gli interessi dei consumatori. L’Agenzia Federale ha aperto l’inchiesta a marzo dello scorso anno, quando è emerso che la società britannica ha avuto accesso alle informazioni personali di oltre 80 milioni di utenti senza il loro consenso

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La Federal Trade Commission sarebbe, tra l’altro, la stessa Authority che nel 2016 stabilì una sanzione da 14,7 miliardi contro Volkswagen per lo scandalo dieselgate, ed i 22,5 milioni di dollari pagati da Google per aver violato le regole sulla privacy.

Già a febbraio, il quotidiano statunitense Washington Post ha reso nota la notizia di un possibbile accordo tra Facebook e la FTC per una multa da 2 miliardi di dollari, ma molte associazioni di consumatori protestarono in nome di una punizione più severa. Adesso, la Federal Trade Commission (che non ha ancora emesso il verdetto finale) sarebbe orientata ad imporre una multa assai più alta, e che potrebbe toccare o addirittura superare i 5 miliardi di dollari.

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Pubblicato da
Raffaella Papa