La distrazione alla guida è tra le principali cause di incidenti stradali, spesso dovuta all’utilizzo del cellulare mentre si è al volante.
Che mentre si è alla guida di un qualsiasi veicolo non si possa né telefonare, né mandare messaggi o effettuare qualsiasi altra operazione che faccia distogliere, anche per un solo secondo, lo sguardo dalla strada o le mani dallo sterzo, dovrebbe essere ormai chiaro a tutti. Ma cosa stabilisce, esattamente, l’attuale Codice della Strada? Quando l’utilizzo dello smartphone è consentito, e quando, invece, è severamente vietato e punito con pesanti sanzioni?
La legge vieta una qualsiasi azione che comporti l’utilizzo fisico dello smartphone quando il veicolo è in marcia: ciò significa che, mentre si è alla guida di un veicolo, il conducente non può effettuare telefonate, inviare SMS, consultare la rubrica telefonica o le novità sui Social, o ancora non può utilizzare l’app Mappe. Il percoso dovrà essere impostato prima di mettersi in marcia. Il Codice della Strada vieta la guida con lo smartphone anche se si è fermi in fila nel traffico
, al semaforo o al casello.E’ possibile, invece, rispondere a chiamate indossando gli auricolari, ma ricordando di lasciare un orecchio sempre libero e connesso ai rumori del traffico. O comunque è possibile utilizzare il dispositivo quando si sosta, anche con motore in funzione, dal momento in cui non si è ancora in marcia, o utilizzando i comandi vocali, tenendo però il cellulare nel portaoggetti o sul sedile.
Cosa rischia chi viene beccato al cellulare mentre è alla guida di un veicolo? Anzitutto, una sanzione pecuniaria con decurtazione di 5 punti dalla patente ed una multa che va dai 161 ai 647 euro. Inoltre, se il conducente viene nuovamente multato, nei 2 anni successivi il primo verbale, per la stessa ragione, allora la patente viene sospesa da 1 a 3 mesi.
Il nuovo Governo, però, starebbe introducendo delle sanzioni assai più severe per chi viene colto allo smartphone mentre è al volante. Si pensa a multe il cui importo oscillerebbe tra i 319 ed i 1.267 euro in caso di seconda violazione in 24 mesi, e sospensione della patente già alla prima violazione.