Il social network Facebook negli ultimi mesi sta avendo ancora problemi a causa dello sandalo Cambridge Analytica che lo ha coinvolto lo scorso anno. Nelle ultime settimane si è anche parlato di una maxi multa che potrebbe ricevere.
La piattaforma di Mark Zuckerberg ha infatti stimato di dover pagare una maxi multa da circa 5 miliardi di dollari, anche se non è ancora arrivato il responso definitivo. Come sapete bene, gli account degli utenti defunti, ora diventano commemorativi, ma tra qualche anno saranno di più di quelli dei vivi.
Tra circa 50 anni, gli utenti morti presenti sulla piattaforma Facebook, potrebbero superare quelli vivi, secondo una nuova ricerca dell‘Oxford Internet Institute che, basandosi su dati forniti dalle Nazioni Unite e sui dati della piattaforma, forniti dallo strumento di analisi Audience Insights ha previsto che almeno 1.4 miliardi di utenti del social, moriranno prima del 2100. Di conseguenza, se il tasso di crescita non dovesse aumentare, il 2070 sarà l’anno di “non ritorno”, in cui gli utenti morti supereranno quelli vivi
.Nello studio viene descritto anche lo scenario in cui la piattaforma continuerà a crescere annualmente del 13% a livello globale, fino a raggiungere circa i 4.9 miliardi di utenti morti entro il 2100. Bisogna ricordare che il concetto di “utenti attivi” è diverso da “utenti iscritti”, poiché nel secondo gruppo rientrano anche gli utenti che lo hanno utilizzato anche solo una settimana nella loro vita per poi dimenticarsene. Oggi, come abbiamo già detto qualche settimana fa, quando muore un utente, non viene eliminato il suo profili, ma cambia in commemorativo, in cui gli amici e parenti possono scrivere alcune parole per ricordarlo.
L’Oxford Internet Institute ha fatto ipotesi e questi scenari danno un’idea di come potrebbe cambiare la piattaforma nel giro di qualche anno. Ecco il commento dell’autore principale dello studio, Carl Ohman: “Queste statistiche danno origine a domande nuove e difficili che riguardano come il social network dovrebbe gestire i dati degli utenti defunti nel migliore interesse delle famiglie e degli amici e il loro uso in futuro per capire il passato“.