Il 10 Marzo 2019 il volo 302 di Ethiopian Airlines si è schiantato portando alla morte ben 157 persone. Dalle indagini effettuate dagli inquirenti, si è capito che il responsabile dell’incidente del 10 Marzo in Etiopia, così come quello del 29 Ottobre in Indonesia, è il software anti-stallo. Tale software, denominato MCAS, è stato inserito soltanto di recente a bordo dei nuovi Boeing 737 Max. Oltre a ciò si è visto che l’aereo aveva una velocità eccessiva dopo il decollo e che vi fossero problemi alla torre di controllo. L’agenzia Reuters afferma che una fonte (che vuole rimanere anonima) ha ascoltato la registrazione del pilota prima dello schianto.
La fonte afferma che dalla cabina del velivolo una voce chiedeva di salire a 4200 metri sopra il mare per poi fare ritorno d’urgenza e atterrare. Successivamente l’aereo è sparito dalla visuale dei radar prima di precipitare. Sempre a quanto dice la fonte, il pilota pareva nervoso e preoccupato a bordo dell’aereo durante tali manovre.
Durante gli addestramenti, insegnano ai piloti di prendere quota non appena vedono problemi a bordo dell’aereo per prendere tempo e margini per effettuare le manovre di emergenza di salvataggio. I piloti hanno dovuto lottare con il computer di bordo che non gli permetteva di eseguire le manovre.
Quali sono le conseguenze degli incidenti?
I voli effettuati con il Boeing 737 Max sono stati sospesi fino a nuovo ordine.
L’azienda ha dovuto ridurre anche la produzione di tali aeroplani. Molte compagnie non vogliono più acquistare il velivolo e Boeing deve lottare duramente per riacquisire la fiducia delle società partner e degli utenti. E’ stata richiesta la revisione del software del sistema anti-stallo e sembra che finalmente Boeing sia corsa ai ripari.
In borsa, Boeing ha perso più del 10% in una settimana. Non è la prima crisi in cui versa la società, ma pare essere la più grande dopo quella del 2001 in seguito al disastro delle torri gemelle. Gli esperti sono preoccupati sul futuro di Boeing. Molti ordini del Boeing 737 sono stati ritirati e quasi tutti gli Stati mondiali hanno proibito l’utilizzo del velivolo incriminato nei cieli.