Non accenna a placarsi l’hype che ruota attorno alle auto diesel. Tantissimi italiani sono stati costretti a cambiare veicolo per non incorrere nel blocco alla circolazione causato dai veicoli inquinanti a gasolio di generazione Euro 3 ed Euro 4. Tra non molto, secondo quanto disposto, anche i veicoli di classe 5 saranno soggetti alle serrate restrizioni del decreto anti-inquinamento. Ma la verità sta nel mezzo. A quanto pare i veicoli diesel sono migliori dell’elettrico. Facciamo luce sulla questione prendendo spunto dalla nuova analisi pervenuta dall’Istituto Motori del CNR che ha visto l’intervento del Ricercatore Carlo Beatrice nel contesto della Conferenza Stampa intitolata “La visione strategica della mobilità secondo UNRAE“.
Auto Diesel meno inquinanti di quelle elettriche: la verità
A sostegno delle teorie avanzate dal ricercatore, uno studio condotto a Monaco di Baviera dal Ces-Ifo pone enfasi sull’ingegnerizzazione dei diesel moderni che – secondo quanto emerso – sarebbero a priori meno inquinanti rispetto alle tanto osannate controparti elettriche. il report UNRAE ha descritto un appianamento delle differenze considerando l’intero ciclo di vita del veicolo. I nuovi dati, invece, prendono in considerazione alcune condizioni ideali di utilizzo.
Dal confronto tra le due macro categorie di veicoli emergono dati discordanti con le teorie dell’eco sostenibilità a favore dell’elettrico. Le emissioni di Co2 dei motori a gasolio registrano resoconti inattesi. Un allestimento Mercedes C220 di ultima generazione emette appena 141 grammi di biossido di carbonio per chilometro. Una Tesla Model 3 elettrica, invece, ne produce molto di più. Com’è possibile? La risposta è presto data.
Il fatto di considerare il diesel meglio dell’elettrico in relazione al fattore inquinamento si deve all’elevato quantitativo di emissioni registrate da quest’ultimo per la produzione delle batterie e per la successiva ricarica. Si parla di un range medio di anidride carbonica che oscilla tra i valori 155 – 180 grammi per chilometro. Siamo oltre i risultati scaturiti dall’analisi dell’ultima berlina tedesca. Solo la fase di produzione dei pacchi batteria implica tra i 73 ed i 98 grammi di Co2. Il valore si assesta su livelli più alti considerando i valori ideali di percorrenza sui 15.000 Km anni ed un ciclo di vita media dei supporti che non supera i 10 anni.
A tutto questo si somma la componente elettrica primaria dell’energia, necessaria per garantire il processo di ricarica. Per generare questa energia è necessario sfruttare il potenziale delle centrali che per funzionare impiegano combustibili fossili come il carbone.
Il mito dell’elettrico zero emissioni crolla sfatando un cliché che si sta ben radicando nelle istituzioni ed in chi ha scelto di virare verso la nuova frontiera dei trasporti eco-friendly. Potremmo dire che si è trattato di “fumo negli occhi”. Siamo ben lontani dalla perfezione. Insomma, volendo citare il Gattopardo: “tutto cambia perché non cambi nulla”. Voi che ne pensate?
Nel frattempo ti proponiamo una lettura avvincente alla scoperte dei 15 optional più ricercati da tutti gli automobilisti italiani. Tu a cosa non potresti mai rinunciare?