Noam Bedein, il fotoreporter israeliano, ha fotografato dei pesci che nuotano e sguazzano nelle acque del Mar Morto. Tale scoperta ha gettato il mondo del caos per via di alcune coincidenze con le profezie di Ezechiele.
Partendo dal principio, nel lago non dovrebbe esserci alcun organismo vivente per via della sua salinità superiore del 37% rispetto alla norma. Qualche anno fa furono ritrovati dei batteri ma il ritrovamento non fece scalpore perché erano semplici batteri estremofili. Il ritrovamento di forme viventi per intere comunità è il presagio di uno scenario apocalittico legato ad alcune profezie bibliche.
La profezia di Ezechiele parla della fine del mondo mediante alcuni segni particolari, tra i quali il ritrovamento di pesci vivi nel Mar Morto.
Sulla Bibbia vi è un passo dove si descrive la valle intorno al Mar Morto come una regione florida e fiorente. Solo in seguito alla distruzione di Sodoma e Gomorra, il lago salato (e la valle intorno) è diventato un terreno arido e inadatto alla vita.
Al di là dell’aspetto profetico e religioso però, il fotoreporter Bedein, grazie a questa scoperta, sta cercando di porre l’accento sullo stato in cui versa la regione del Mar Morto. Il flusso d’acqua diminuisce di giorno in giorno, poiché negli anni ’50 è stata costruita una diga che ne blocca l’affluenza. Oltre a ciò, l’acqua del fiume viene utilizzata per irrigare i terreni.
Il lago salato più famoso del mondo perde ogni giorno litri di acqua e il livello si abbassa drasticamente. Lo scopo di Noam Bedein è proprio quello di catturare l’attenzione della stampa di tutto il mondo per convincere il mondo del disastro ambientale a cui andiamo incontro se non poniamo rimedio per salvare il Mar Morto.