News

Huawei vuole accellerare l’utilizzo dell’IA del 50% entro il 2024

Durante l’AI Everything Summit di Dubai questa settimana, Huawei ha presentato una strategia di sviluppo AI globale. Essa mira ad aiutare le aziende a implementare e integrare varie soluzioni di IA.

Un punto chiave è stata la piattaforma di calcolo Atlas AI di Huawei. Si basa sui chip AI della serie Ascend sviluppati da Huawei. I chip saranno presenti in una varietà di forme di prodotto come un modulo acceleratore AI, una scheda acceleratore AI, una stazione periferica AI e un server AI.

Huawei presenta Atlas 510 AI Edge Station

Huawei ha inoltre presentato Atlas 510 AI Edge Station, che fornisce una potenza di calcolo AI all’avanguardia in un unico pacchetto all-inclusive. Le caratteristiche includono sia la resistenza all’acqua sia resistenza alla polvere. Il suo design unico significa che può essere distribuito in una varietà di luoghi all’aperto, compresi i pali della lampada.

Il dispositivo potrebbe quindi essere integrato in altri sistemi come il controllo del traffico, il monitoraggio dei pedoni e le telecamere di sicurezza per supportare l’analisi dei veicoli e dei veicoli in tempo reale.

La società vuole accellerare l’utilizzo di IA

Mentre l’adozione di AI è ancora agli inizi, Huawei ritiene che sia una tecnologia che andrà a beneficio di diversi settori. Aziende partner come YITU e CCi Intelligence hanno dimostrato applicazioni AI in campi come campus, finanza, settore energetico, assistenza medica e protezione della proprietà intellettuale. In questo modo, hanno reso le applicazioni IA più facili da utilizzare e hanno accellerato la trasformazione intelligente del settore.

La società intende inoltre adottare un modello di calcolo più eterogeneo da affiancare alle architetture di calcolo esistenti. Questi modelli, a loro volta, renderebbero l’adozione dell’IA molto più semplice. Attraverso questa adozione molto più gestibile, l’azienda spera di accelerare l’utilizzo e l’adozione di IA almeno del 50% entro il 2024.

Condividi
Pubblicato da
Michele Ragone