Recensione Huawei FreeBuds
Oggi abbiamo tra le mani le nuove Huawei FreeBuds, delle cuffie in-ear true wireless. Come vanno questi auricolari? Beh, con qualche perplessità di troppo, diciamo che alla fine sono passabili, anche se costano troppo e non sono minimamente paragonabili alle AirPods. Scopriamo insieme il perché.
Descrizione
Il primo aspetto su cui ci soffermiamo è la vestibilità delle cuffie, poiché la tecnologia in-ear non è adatta proprio a tutti i padiglioni auricolari. Fortunatamente Huawei ci viene incontro fornendo 3 diversi set di gommini per trovare quello più adatto. Tuttavia, anche il nostro elegantissimo collega De Pandis, che ha i condotti auricolari stretti, è riuscito a trovare un buon compromesso con queste FreeBuds. Non gli si sono mai staccate nemmeno in 8 ore di viaggio in auto.
Il case a protezione delle cuffie in-ear è realizzato in un policarbonato abbastanza economico, e funziona da stazione di ricarica in mobilità. Ma c’è un problema logistico: non sappiamo mai quant’è l’autonomia residua delle FreeBuds, e il LED di notifica sul case indica solo quando è carico al 100% o no. Non c’è nemmeno un’app dedicata che possa venire incontro a questa esigenza, poiché quella in dotazione serve solo alla prima configurazione, all’update del firmware e a contenere il manuale. Altro fattore penalizzante è la mancanza di un porta USB type-C per ricaricare il case, il che vuol dire che passerà un bel po’ prima di averlo di nuovo a disposizione a piena potenza.
La batteria è invece il vero plus di queste cuffie Huawei, poiché vi garantisce quasi 10 ore di autonomia. Davvero una prestazione di valore rispetto alle Apple AirPods.
Uso quotidiano e qualità audio di Huawei FreeBuds
A livello d’uso, appena fuori dal case le FreeBuds sono subito operative. Con la cuffietta sinistra possiamo rispondere alle chiamate e attivare l’assistente vocale, mentre con la destra possiamo mettere in pausa o riprodurre i nostri brani preferiti. Da notare che le cuffie lavorano perfettamente in coppia, ma se per qualche motivo ne usate una sola avrete l’operatività dimezzata.
Come qualità audio nella fruizione dei video non ci siamo proprio. Vedere un film con le FreeBuds diventa un’impresa praticamente titanica poiché, incredibile ma vero, l’audio va fuori sincronia di continuo rispetto al video. Non è normale che ciò accada e, per essere sicuri di non dire sciocchezze, abbiamo riscontrato il difetto sia su Huawei P30 che su iPhone X.
In chiamata tuttavia sentiamo e ci sentono bene: l’audio è chiaro e pulito, sebbene un leggerissimo rumore di fondo evidenziato dagli interlocutori. Ma è la musica il vero terreno di confronto delle FreeBuds con tutti gli altri competitor, laddove Huawei garantisce armature bilanciate, con i driver con equalizzatori indipendenti. In questo modo possiamo far risaltare sia gli alti che i bassi naturali, oltre quelli profondi.
Conclusioni: non paragonatele a AirPods
Il prezzo di 130 euro di listino è secondo noi troppo elevato per la qualità complessiva offerta da Huawei FreeBuds. Ci sono mancanze e difetti cruciali che non ne giustificano l’acquisto. La cifra più equa che potremmo pagare per queste cuffie true wireless sarebbe 80-85 euro. Qualcuno le ha paragonate alle AirPods di Apple, ma no, non è possibile. Piuttosto un competitor simile sono le Zolo Liberty Plus.