Nelle ultime ore la nota serie TV 13 Reasons Why, lanciata dalla piattaforma di contenuti in streaming Netflix l’anno scorso, è finita sotto accusa. L’accusa sarebbe arrivata in seguito ad un nuovo studio condotto.
Sicuramente una delle serie TV più note ed apprezzate degli ultimi anni, è purtroppo finita al centro di una nuova polemica. Il caso è scoppiato come anticipato precedentemente, in seguito ad uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry.
Il giornale appena menzionato ha pubblicato uno studio effettuato da ricercatori che avrebbero rilevato che, nel mese successivo alla messa in onda della serie TV in questione, che racconta la storia di Hanna, adolescente che si toglie la vita, negli Stati Uniti c’è stato un picco di suicidi tra i più giovani. L’età a cui ci riferiamo va dai 10 ai 17 anni, sopratutto ragazzi.
I ricercatori del Nationwide Children’s Hospital di Columbus hanno raccolto dati tra il gennaio 2013 e il dicembre 2017. La serie TV è andata in onda sulla piattaforma a marzo 2017. Lo studio rivela che, dopo la messa in onda della serie, il tasso di suicidi tra gli adolescenti è stato il più alto degli ultimi 5 anni. Si parla di un aumento del 30% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nei nove mesi successivi invece, sono stati 195 i suicidi in più rispetto all’anno precedente. Il colosso dello streaming ha così risposto all’articolo: “Abbiamo appena visto lo studio, che ha risultati diversi da un’altra ricerca dell’università della Pennsylvania, e lo stiamo esaminando. È un argomento di importanza critica, e abbiamo lavorato molto per trattarlo responsabilmente“.