Se è vero che lasciare in carica la batteria tutta la notte provoca danni seri non è vero che un caricabatteria non originale abbia ripercussioni negative sul dispositivo. Sicuramente è meglio attenersi agli standard del costruttore ma nessuno ci vieta di completare una ricarica con un supporto compatibile o per vie traverse. L’unica discriminante è il tempo che il dispositivo impiega a completare il processo. Tutti abbiamo notato che una ricarica tramite posta USB del PC è molto più lenta di un qualsiasi Fast Charge fatto a causa o in auto con apposito dotazione cablata o wireless. Cambiano i tempi di ricarica ma non il risultato finale. L’indicatore segnerà comunque il 100% reale in ogni condizione.
Ciò significa che, rispettando i criteri di interfacciamento (MicroUSB, TypeC e via dicendo), saremo comunque in grado di ricaricare ad esempio un telefono Samsung con un caricabatterie fornito ufficialmente da Nokia, Xiaomi o altro produttore. Non date credito a chi dice il contrario. La corrente non salterà, il dispositivo non esploderà incendiano il vostro palazzo e la batteria non si romperà. Come si suol dire “è tutto fumo negli occhi”.
Assolutamente falso, almeno per alcune categorie tecnologiche di dispositivi. Ciò ha del vero solo in presenza di smartphone minuti di display con tecnologia LED (Super AMOLED, AMOLED e OLED). In questi casi, infatti, i pixel si spengono ottenendo un enorme risparmio di energia. In tutti gli altri casi, come per gli LCD, tale affermazione lascia il tempo che trova.
Tutti pensano che le dimensioni contino. L’equazione associa più pixel a maggiore qualità. Nulla di più sbagliato. Lo provano i Pixel Phone di terza generazione, in testa alle classifiche con appena una fotocamera ed una manciata di Megapixel. Nel reparto camera, come del resto in quello RAM, il numero non fa la differenza. Si deve considerare sempre il contesto di ottimizzazione generale che include sia componenti hardware di supporto (stabilizzatori, autofocus e dimensione pixel) che software (soluzioni di elaborazione ed editing).
Fare un reset elimina solo lo strato superficiale dei dati archiviati su un dispositivo. Affinché i dati siano veramente irrecuperabili occorre saturare la memoria con varie sovrascritture su tutta la memoria occupata e lo spazio libero. Nel campo dei PC si parla di format a basso livello. Con gli smartphone è diverso. Non esiste un’opzione di cancellazione sicura dei dati che assicuri totale immunità agli hacker.
L’unico modo di proteggere la nostra privacy è fare la crittografia totale del contenuto della memoria. In alternativa esiste una procedura più lunga che passa per reset completo e riempimento totale della memoria con contenuti pesanti come video e immagini in altissima definizione. Operazione non semplice nei moderni dispositivi con 128 o più Giga di memoria interna.
Conoscete altri falsi miti da sfatare? Lasciateci pure commenti e consigli al riguardo.