Sono molti i misteri ancora irrisolti dietro al terribile incidente del 10 Marzo scorso. Il Boeing 737 Max precipitato con a bordo 157 persone a bordo in Etiopia continua ancora a far parlare di se. Continuano ad emergere particolari su uno degli incidenti più seri degli ultimi anni. A causare lo schianto sarebbe stato il sistema anti-stallo, attivato sul nuovo modello di aeromobile solo pochi giorni prima di un altro terribile incidente in Indonesia.
Il sistema MCAS, acronimo di “Maneuvering Characteristics Augmentation System” sarebbe stato introdotto sui 737 Max solo pochi giorni prima del 29 ottobre. Giorno costato la vita a altri 189 passeggeri a bordo del volo Lion Air 610. Dall’analisi delle scatole nere si sarebbe visto che la velocità dei due aeromobili era troppo elevata. E’ stato inoltre scoperto che il sistema di allarme in cabina in entrambi gli incidenti non funzionava come avrebbe dovuto.
Per capire la causa delle leggerezze di Boeing su questo aeromobile, dobbiamo esaminare il contesto della sua presentazione. Il 737 Max è infatti la risposta dell’azienda americana al nuovissimo A320Neo. Il nuovo Airbus stava mangiando infatti una fetta di mercato importante, grazie ai suoi consumi ridotti del 15%. Tuttavia a differenza del 737 Max, il 320Neo avrebbe avuto le stesse caratteristiche di volo del precedente modello.
Il velivolo di casa Boeing infatti non permetteva l’introduzione di nuovi motori se non con importanti modifiche strutturali. Per ovviare alla problematica, causata dalla sua altezza dal suolo, si è deciso di posizionare i motori più in alto del bordo di attacco dell’ala.
A fronte però di un risparmio del 13% del carburante c’è stata una modifica nelle caratteristiche di volo.Si è visto infatti che in condizione di massima spinta, il muso era troppo inclinato verso l’alto, sfiorando pericolosamente l’incidenza di stallo. Il nuovo aeromobile è stato un successo, tanto da riempire le tasche di Boeing. Le compagnie non sono però state correttamente avvertite di tali modifiche, tanto da non essere pronte ad affrontare un eventuale malfunzionamento del sistema MCAS.
Se osserviamo i grafici dei due incidenti , possiamo osservare una singolare analogia. Il sistema MCAS, probabilmente per un guasto ai sensori sul bordo d’attacco, ha causato repentini movimenti del muso, in su e giù. Questo ovviamente ha portato l’aeromobile ad avere variazioni di quota, che hanno allarmato da subito il pilota.
Il comandante del volo ET 302, avrebbe infatti avvertito da subito la torre di controllo di anomalie all’aeromobile, richiedendo di salire a 4200 metri. Mossa dettata dalla volontà di aumentare la separazione con il terreno per provare a riguadagnare il pieno controllo dell’aeromobile.
E’ ormai certo che il Boeing 737 Max tornerà a breve a volare. Dopo aver perso infatti la fiducia delle compagnie aeree e dei passeggeri, la sua odissea sembra ormai giunta alla fine. La società sarebbe infatti al lavoro insieme alla Federal Aviation Administration per determinare gli aggiornamenti necessari per il sistema MCAS. Dovrebbe poi essere rilasciata una nuova certificazione.