Questo 2019 sta ben radicando il concetto generale di mobilità elettrica, ora vista come la nuova frontiera dell’eco sostenibilità e dell’indipendenza dai combustibili fossili. Nuove disposizioni locali e governative sanciscono un veto per le auto diesel e propongono misure estreme per il passaggio all’elettrico. Si punta ad una drastica riduzione degli agenti inquinanti rilasciati nell’atmosfera.
Contro le direttive dei governi c’è il parere degli analisti CNR che bocciano la proposta con un nuovo rapporto in cui si riporta un dato in forte controtendenza con le ammissioni fatte circa le emissioni di Co2. Senza prendere posizione diciamo che esiste una fazione che parla di “cartello delle compagnie petrolifere”. Non possiamo averne la certezza assoluta ma le dichiarazioni stampa rilasciate dal Ricercatore Carlo Beatrice nel corso della Conferenza “La visione strategica della mobilità secondo UNRAE“ insinuano il tarlo del dubbio in parecchi di noi. Quale verità? Cerchiamo di venirne a capo.
Diesel o elettrico: una mezza verità
Negli ultimi anni ci si è posto il problema delle crescenti emissioni inquinanti. Le vetture crescono in numero ed attestano un dato poco rassicurante per la salute degli essere umani e del nostro pianeta. Un argomento sul quale si è dibattuto ad oltranza e che ritorna in questo 2019 con le testi avanzate dal Ces-Ifo di Monaco di Baviera, d’accordo con quanto affermato dal CNR.
Una ricerca scopre che le emissioni di anidride carbonica generate dal un moderno motore diesel sono più basse di un sistema elettrico basato su componenti a batteria. La tesi viene smontata da una prova sul campo condotta su una Mercedes C220. Da questa emerge un dato di 141 grammi di biossido di carbonio per chilometro. Un risultato senz’altro poco confortante ma comunque più basso se rapportato ad una parte elettrica Tesla Model 3. Da non credere.
La spiegazione addotta a tutto questo si deve alla fase di produzione delle batteria che si basa ancora una volta su centrali governate da combustibili fossili come il carbone. Le sole fabbriche producono dai 73 ai 98 grammi di Co2. Per l’intero ciclo di vita media del veicolo elettrico le emissioni medie registrate si attestano a valori variabili tra 155 e 180 grammi di biossido per chilometro. Dato che emerge se si considera un limite di percorrenza medio su 15.000 Km ed una vita stimata degli elementi che generalmente non supera i 10 anni.
Il mito dell’elettrico al di sopra dell’inquinamento cade sotto i colpi di un’indagine che promuove ancora una volta le auto a gasolio di ultima generazione. Difatti non cambia nulla ed a tutto questo si somma la mancanza di un numero adeguato di punti di ricarica in Italia.
Con ogni probabilità passerà parecchio tempo prima di poter concretizzare un’ingegnerizzazione che consenta di arginare le attuali difficoltà di progettazione. Intanto gli utenti stanno scoprendo a sorpresa che ci sono 15 optional a cui non poter rinunciare.