L’uso degli smartphone è diventato un gesto fisiologico nella vita di tutte le persone. Molte volte non ci si rende conto dell’uso insistente che si fa di questi terminali, eppure si dovrebbe prestare un po’ di attenzione.
Sebbene quelli in commercio rispettino le norme e siano sicuri per l’uomo, diverse ricerche scientifiche hanno stabilito che gli smartphone producono delle radiazioni.
Queste ultime, in alcuni casi, possono provocare finanche danni di minore intensità rispetto a quelli assodati dalle fake news, ma che comunque possono rivelarsi pericolosi.
Radiazioni smartphone: quando queste sono pericolose e come evitarle
Durante gli anni sono molti gli istituti e le associazioni che hanno preso a cuore questa ricerca ed hanno condotto diverse analisi per capire quanto queste possano nuocere l’uomo. Attraverso queste, quindi, sono stati posti anche dei limiti massimi al fine di garantire l’incolumità dell’utente che utilizza uno smartphone abitualmente.
Denominati valori SAR questi indicano il tasso d’assorbimento specifico dell’energia dal corpo umano. Per essere sicuro, il valore SAR di ogni smartphone, non deve superare la soglia dei 2 watt per chilogrammo. Al di fuori di questa soglia, i telefoni non possono essere commercializzati (in EU) e non sono ritenuti sicuri per la salute umana.
Come mai? Semplicemente perchè le ricerche hanno stabilito che le radiazioni non mutano il DNA, ma possono riscaldare i tessuti del corpo provocando altrettanti danni.
Ovviamente ci teniamo a sottolineare che tutti gli smartphone in vendita rispettano questo limite e pertanto possono essere ritenuti sicuri. In ogni caso, per scongiurare eventuali problemi si possono utilizzare alcune accortezze come l’uso di cuffiette in fase di chiamata.