A ridosso del debutto del 5G sembrerebbero nascere i primi dubbi sulla sua sicurezza biologica. Potrebbe infatti arrivare l’estinzione dell’uomo entro massimo 7 anni. La nostra quotidianità cambierà infatti radicalmente per l’incremento dei servizi e delle infrastrutture. Saranno inoltre molti di più i dispositivi connessi rispetto alle reti di vecchia generazione. Ma che impatto avranno tutte queste radiazioni sul nostro organismo?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo fidarci, purtroppo, degli studi che stanno iniziando a uscire proprio adesso. La cosa che appare certa è che il mondo della connettività vedrà una drastica evoluzione da qui al Gennaio 2020. Nell’entusiasmo degli operatori non si era minimamente fatto accenno a quelli che potevano essere i rischi per la salute. Il primo campanello di allarme ci arriva da Martin Pall, docente della Washington State University.
Secondo Pall, le conseguenze dell’introduzione del 5G non sarebbero state analizzate correttamente. Lo studioso ha affermato che la rete di quinta generazione potrebbe causare l‘estinzione della razza umana entro massimo 7 anni. Dopo le affermazioni dei Pall anche altri scienziati avrebbero espresso le loro preoccupazioni. Non sarebbero infatti noti i rischi biologici sull’organismo.
L’aumento delle reti comporterà un aumento delle radiazioni, cosa che potrebbe causare alcune modifiche al genoma umano. Bisognerà anche valutare le varie casistiche in base ai valori SAR. Un altra possibile conseguenza potrebbe essere l’infertilità, che potrebbe portare ad una conseguente estinzione in qualche anno.
In un prossimo futuro non si può tuttavia escludere che le conseguenze possano espandersi a problemi menali e/o fisici per le nuove generazioni. Pall si sta inoltre battendo per effettuare le dovute analisi biologiche prima del debutto del 5G.