I retroscena sul terribile incidente del Boeing 737 Max in Etiopia non finiscono mai. Giungono infatti terribili retroscena sull’incidente del 10 Marzo, costato la vita a 157 persone nei pressi di Addis Abeba. L’allarme di malfunzionamento del sistema anti-stallo MCAS sarebbe stato disattivato. Il pilota non è quindi stato in grado di determinare quale fosse il problema sul volo ET 302.
Il sistema MCAS o “Maneuvering Characteristics Augmentation System” sarebbe stato attivato dall’azienda americana solo qualche giorno prima di un altro terribile incidente avvenuto in Indonesia. L’azienda probabilmente era a conoscenza dell’immaturità del sistema, tanto da non aver informato le compagnie sui possibili rischi. Una mancanza di formazione ed una leggerezza sono ad oggi costati la vita a 346 persone.
Sembra ormai conclamato che il sistema MCAS sia stato la causa del terribile incidente. L’aver affrontato il problema con leggerezza è costato al colosso americano qualche milione di dollari. La causa di questa leggerezza va però ricercata nelle continue lotte di mercato tra produttori. Solo qualche tempo fa Airbus, altro colosso dell’aviazione mondiale aveva presentato A320Neo.
Un aeromobile con le medesime caratteristiche di volo rispetto al precedente modello, ma in grado di consumare il 15% in meno. Il velivolo ha venduto moltissimo, tanto da arrivare a preoccupare Boeing e spingerla ad una contro mossa. Da qui nasce Boeing 737 Max, un aeromobile in grado di risparmiare il 13% di carburante rispetto al precedente modello.
Giungere a questo risultato però non è stato semplice, non è bastato infatti sostituire i propulsori come sull’A320Neo. Per la particolare conformazione del 737 non era possibile installare i nuovi motori senza effettuare modifiche. La fusoliera è infatti molto più bassa rispetto al competitor e questi avrebbero toccato il terreno. Si è cosi optato per posizionare i due propulsori più in alto rispetto al profilo alare.
La modifica del posizionamento dei propulsori ha introdotto alcune variazioni nel comportamento in volo. Si è osservato che in condizione di massima spinta, il muso aveva un inclinazione eccessiva. Questo significa che sfiorava inesorabilmente l’incidenza di stallo. Di questo però le compagnie non sono state avvertire. Per ovviare al pericoloso problema si è cosi scelto di installare il sistema MCAS.
Questo sistema è in grado di correggere l’assetto di volo sbagliato ed evitare lo stallo. Le misurazioni arrivano da alcuni sensori posti sul bordi di attacco che misurano l’incidenza. Una volta che i valori sono letti dal computer di bordo, questo decide di quanto inclinare il piano di coda orizzontale per ristabilire l’assetto corretto. Tuttavia un malfunzionamento e la mancanza di un sistema di allarme avrebbero creato il terribile incidente.
Studiando le scatole nere si sarebbe poi osservato un altro terribile retroscena. Il grafico della quota di volo dell’aeromobile riporta un continuo sali e scendi, probabilmente causato da errate letture dei sensori. Questo ha portato il pilota ad allarmarsi fin da subito, non capendo probabilmente cosa stesse accadendo. Come ultimo disperato tentativo avrebbe chiesto alla torre di controllo di salire a 4200 m, tentando di disattivare l’MCAS.
Il Boeing 737 Max dovrebbe tornare a volare a brevissimo. La FAA è al lavoro insieme a Boeing per apportare le modifiche necessarie all’aeromobile per tornare sicuro. Una volta aggiornato e sistemato il sistema MCAS si potrà procedere ad una nuova certificazione. Appare chiaro che l’azienda americana debba anche riguadagnare la fiducia delle molteplici compagnie aeree deluse.