Nell’ultimo periodo sul nostro pianeta si stanno osservando una serie di sconvolgenti mutamenti. Dopo il ritrovamento di pesci nel Mar Morto è adesso il turno del Mare di Ross in Antartide. Sarebbe stato infatti registrato un brusco aumento della salinità. Anche se inizialmente potrebbe sembrare una cosa negativa, questo aumento potrà parzialmente tenere a freno l’innalzamento del livello del mare.
Aumentando infatti la salinità aumenta anche la densità dell’acqua e questo ne riduce conseguentemente il volume. Questi risultati rappresentano la prima analisi del progetto “Marine Observatory in the Ross Sea” che è volto a svolgere ricerche in Antartide.
Mare di Ross: aumenta la salinità
I dati del MORSea non sembrano particolarmente allarmanti. La salinità media sarebbe infatti aumentata di sole 0,06 parti per mille rispetto alla precedente misurazione del 2014. Tuttavia si tratta ugualmente di un fenomeno eccezionale che ha stupito i ricercatori. Sarebbe infatti un capovolgimento di quanto osservato nel corso degli ultimi 20 anni.
A condurre la ricerca c’è anche il nostro italiano Giorgio Budillon dell’università Parthenope, che ha espresso la volontà di continuare ad investigare. Le menti impegnate nel progetto sono a lavoro per analizzare e confrontare i risultati raccolti in diverse zone del continente antartico. Questo compito è affidato a Pierpaolo Falco, anch’esso dell’università napoletana. Falco sta lavorando a stretto contatto con Arturo de Alteris e Giovanni Zambardino, due tecnici della Parthenope.
Ad aiutarli c’è anche Federico Giglio, ricercatore del CNR. I ricercatori hanno passato due mesi a bordo della nave Araon per estrapolare i dati degli strumenti lasciati due anna fa nel Mare di Ross. La nave battente bandiera sudcoreana è infatti impegnata in questa delicata missione in Antartide. La zona in questione è uno degli interruttori climatici più importanti, da cui possono partire correnti oceaniche in gradi di influenzare il clima globale.
Il cambiamento nella salinità delle acque del mare di Ross ha un effetto anche sul livello degli oceani. A detta di Falco è sorprendente come una zona così remota del nostro pianeta possa avere un impatto di questa entità sui processi che regolano il clima del nostro pianeta.