Il malfunzionamento di sicurezza per il 4G è dovuto ad una falla scovata nel software che dovrebbe bloccare le richieste di connettività esterne. Il firewall di rete non interviene contro gli hacker, cosicché è sempre possibile intromettersi nella nostra vita privata sul web.
Un potenziale malintenzionato ha facoltà di creare una rete ad hoc fatta di software spia e antenna proprietaria. Distribuisce il segnale tramite il suo network registrando tutto ciò che facciamo online. Dai siti che visitiamo alle informazioni user/password delle app tutto finisce sotto le sue mani. Per portare a termine l’operazione si richiedono conoscenza minime e apparecchiature ad hoc facilmente reperibili nel mercato nero digitale.
In tal senso il malintenzionato crea una rete spia che funziona come una sorta di hotspot della rete principale. Offre il segnale veloce ma in sottofondo c’è un software che popola un database di dati personali. Non c’è modo di difendersi e gli operatori si guardano bene dall’applicare i dovuti correttivi. Troppo tempo e risorse da spendere per risolvere l’inconveniente.
L’unico modo che abbiamo per difenderci è quello di mantenerci a distanza dal segnale wireless dell’aggressore. Solo così possiamo essere sicuri di agganciare la portante originale dell’operatore. Negli altri casi il rischio di spionaggio è alto ed i nostri dati sempre in pericolo.
Gli utenti sperano che il 5G possa risollevare in positivo la questione, ma non la pensano così gli analisti che hanno già provveduto ad evidenziare alcune lacune congenite della rete. Siamo destinati a guardarci le spalle vita natural durante? Pare sia proprio così. Ai poster l’ardua sentenza.