Qualche giorno fa, il team di WhatsApp ha invitato tutti i suoi utenti ad aggiornare l’applicazione ed il proprio sistema operativo all’ultima versione disponibile dopo aver riparato la falla che, per settimane, avrebbe esposto i dati di milioni di persone.
La vulnerabilità presente nel sistema di sicurezza dell’app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo avrebbe permesso ai criminali informatici di installare un software di spionaggio sul dispositivo sia Android che iOS colpito e accedere in questo modo ai file e alle informazioni degli utenti.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, lo spyware sarebbe stato sviluppato dalla Nso Group, società israeliana accusata per aver fornito software di spionaggio a governi illiberali per monitorare le attività degli attivisti per i diritti umani.
Lo spyware riusciva ad installarsi sullo smartphone attraverso la semplice esecuzione di una chiamata via WhatsApp
, anche se l’utente non rispondeva: chat, contatti, e-mail, cronologia delle ricerche, posizione Gps, messaggi… il software, una volta installato sul dispositivo era in grado di accedere a qualsiasi informazione qui contenuta, fino a prendere il controllo della fotocamera e del microfono dello smartphone.Dal momento in cui, com’è stato appena detto, lo spyware riusciva ad installarsi sullo smartphone utilizzando la funzione di chiamata di WhatsApp, per scoprire se il proprio dispositivo è stato colpito dal virus-spia, occorrerà anzitutto capire se, negli scorsi giorni, è arrivata qualche telefonata da un numero sconosciuto.
Se il registro risulta essere vuoto, nonostante le chiamate ricevute ed effettuate in passato, allora con molta probabilità il dispositivo è stato infettato. Lo spyware riusciva infatti a rimuovere il registro chiamate di WhatsApp, in modo tale che l’utente non potesse accorgersi di essere stato infettato dal virus.