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Boeing 737: le novità e le sconvolgenti verità dietro l’incidente

Un Boeing 737 Max della Ethiopian Airlines è precipitato il 10 Marzo 2019, portando alla morte ben 157 persone. I motivi si conoscono, ma emergono nuovi sconvolgenti dettagli sulle cause dell’incidente. Proprio pochi giorni fa è emerso che l’allarme del sistema anti-stallo MCAS era stato disattivato da alcuni mesi.

Sul volo ET302 il pilota avrebbe tentato manovre estreme per recuperar il controllo del velivolo ma senza ottenere risultati. L’incidente avvenuto all’aeroporto di Addis Abeba ha molto in comune con un altro incidente avvenuto alcuni mesi prima.

La causa, anche in quel caso, sarebbe da imputare al sistema anti-stallo presente sull’aereo. In totale vi sono state ben 346 vittime. 
Forse con qualche accortezza in più si sarebbero potuti evitare i due disastri.

Boeing 737 Max: qual è la verità?

Oltre al sistema MCAS, vi sarebbe un’altra, sconvolgente, causa. Si parla infatti di una rivalità fra l’azienda Boeing e la compagnia Airbus, la quale aveva introdotto un nuovo modello di velivolo capace di risparmiare fino al 15% di carburante,

pur garantendo le stesse prestazioni di volo.

Sul modello A320Neo di Airbus sono stati sostituiti i propulsori infatti,e ciò ha permesso di ridurre il consumo del velivolo.
Con le stesse modalità quindi, Boeing ha realizzato il suo 737 Max 8, che garantiva anch’esso le stesse caratteristiche permettendo però di risparmiare il 13% di carburante rispetto al normale.

Queste modifiche hanno però inciso sul baricentro del velivolo dell’azienda americana, che si è trovata costretta ad immettere a bordo un sistema anti-stallo – il famoso MCAS incriminato – un po’ prematuramente e con un software acerbo.

Boeing e FAA al lavoro

Al momento sia la FAA che Boeing sono al lavoro per conferire al 737 Max 8 una nuova certificazione per farlo tornare a volare. Fra tutte, vi è Ryanair che, secondo l’amministratore delegato O’Leary, l’aeromobile che tutti temono sarebbe in realtà sicuro e pronto a tornare a volare nei cieli già da Ottobre 2019.

 

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Pubblicato da
Manuel De Pandis