Il team di WhatsApp ha dichiarato di aver rilevato una vulnerabilità nel suo sistema di sicurezza che ha consentito agli hacker di installare spyware su alcuni smartphone e così accedere ai dati contenuti degli utenti.
Il software era in grado di installarsi sul dispositivo colpito attraverso una chiamata (alla quale l’utente avrebbe potuto anche non rispondere) effettuata dagli hacker, senza lasciarne alcuna traccia nella cronologia.
Lo spyware riusciva infatti a rimuovere il registro chiamate sulla nota applicazione di messaggistica istantanea di proprietà di Facebook, in modo tale che l’utente non potesse in alcun modo accorgersi di essere stato infettato dal virus. L’attacco è stato scoperto all’inizio del mese di Maggio.
Secondo il Financial Times, lo spyware è stato sviluppato dalla NSO Group, società israeliana che produce dispositivi per agenzie di intelligence mediorientali e occidentali, e com’è stato detto poco sopra, questo, una volta installato sullo smartphone, riusciva a spiarne l’attività.
Proprio qualche giorno fa, WhatsApp ha comunicato di aver riparato la falla ed ha invitato gli oltre 1,5 miliardi di utenti che utilizzano l’applicazione ad aggiornare all’ultima versione rilasciata.
“Whatsapp incoraggia gli utenti ad aggiornare l’app all’ultima versione, e a tenere aggiornato anche il proprio sistema operativo per proteggersi da potenziali attacchi hacker pensati per compromettere le informazioni nello smartphone. Stiamo lavorando in maniera costante per fornire gli ultimi aggiornamenti per proteggere i nostri utenti”, si legge in un comunicato ufficiale.
In particolare, la falla avrebbe riguardato l’app per Android nelle versioni prima della 2.19.134, WhatsApp Business per Android prima della 2.19.44, l’app per dispositivi iOS prima della 2.19.51, WhatsApp Business per iOS prima della 2.19.51, l’app per Windows Phone prima della 2.18.348 e WhatsApp per Tizen precedente alla 2.18.15.