Con l’acronimo 5G si fa riferimento alle tecnologie e agli standard di quinta generazione per la telefonia mobile. Rispetto alla velocità pari al Gigabit del 4G LTE, il 5G ha capacità notevolmente superiori, visto che ogni cella dovrà sostenere almeno 20 Gbps in downstream e almeno 10 Gbps in upstream.
Per ottimizzare il segnale di quinta generazione verranno utilizzate le tecnologie delle onde millimetriche MIMO (multiple-input multiple-output) per ottimizzare l’invio e ricezione simultanea dei dati verso un maggior numero di dispositivi connessi.
A livello di diffusione sul territorio, la rete 5G dovrà permettere la connessione di un milione di dispositivi per Km quadrato e la latenza non dovrà superare i 4 ms. Per fare un raffronto con il 4G di oggi, le attuali reti hanno una latenza tipicamente pari a 70-100 ms. L’obiettivo è realizzare una piattaforma di rete per la diffusione di strumenti innovativi afferenti all’Internet delle Cose (IoT), all’intelligenza artificiale adattiva, alla guida autonoma etc.
Gli analisti prevedono che entro il 2020 saranno connessi alla rete Internet circa 50 miliardi di oggetti smart: si tratta di oggetti intelligenti spesso dotati di sensori, utilizzati per operazioni di monitoraggio e controllo a distanza, capaci di inviare segnali d’allarme e di dialogare tra loro (magari prendendo decisioni in autonomia grazie alle AI).
Intanto, nella telefonia diversi produttori hanno realizzato dispositivi pienamente compatibili 5G. Il primo fra tutti fu Lenovo-Motorola già ad agosto 2018, quando ha svelato il suo primo smartphone con supporto 5G grazie all’add-on su Moto Z3. Tale “moto mod accessorio integra il modem Qualcomm Snapdragon X50 che permette di connettersi a reti 5G (componente però venduto solo negli Stati Uniti).
Oltre a Lenovo-Motorola, le aziende che hanno messo qualche in campo dei device compatibili con il 5G sono Huawei, Samsung e OnePlus. Ma di sicuro ci saranno ancora tantissime novità a venire in questo 2019.