La lotta USA vs Cina continua senza quartiere, e la fresca notizia che Google voglia boicottare tutti i sistemi Huawei sembra l’ennesimo atto di supremazia del governo Trump contro i cinesi. Queste schermaglie creano non pochi scossoni al mercato azionario, così come quello delle vendite mobile, proprio quando Huawei stava festeggiando una crescita enorme che li ha portati al sorpasso di Apple.
Oggi, infatti, il colosso cinese è il secondo brand per spedizioni a livello mondiale subito dietro a Samsung. Il tutto è dovuto a un primo trimestre 2019 davvero strepitoso, trainato dal super smartphone P30 Pro, rappresentato da ben 59,1 milioni di device spediti nel Q4 2018 che ha elevato il market share del 18.8%. Ovvero, Huawei è a soli 4 punti percentuali da Samsung.
Seguendo i trend di vendita del mercato globale, la crescita di Huawei ha rappresentato un qualcosa d’inimmaginabile, soprattutto in un settore che sta comunque regredendo nel numero di ordinativi.
Huawei: il ban di Google apre scenari apocalittici
Ma che succederà quando il boicottaggio (o ban in termini informatici) di Google diventerà effettivo sui sistemi Huawei? Qui non si tratta solo di risultati finanziari possibilmente in perdita del colosso cinese, ma si apre una partita sullo scacchiere internazionale dai risvolti apocalittici.
Un esempio ci viene dal mercato interno in Cina, dove Huawei da sola detiene il 34% del mercato a scapito di Apple e Samsung. Proprio da Cupertino salgono le prime timide preoccupazioni, poiché il bacino di quasi 90 milioni di smartphone spediti nel primo trimestre 2019 rappresenta per Apple circa il 16% sulle vendite di iPhone a livello globale. Una perdita che non possono permettersi.
Dunque le nette posizioni del blocco occidentale su Huawei potrebbero portare a un contro boicottaggio da parte della Cina sui prodotti Apple. Diremmo quasi che è “un cane che si morde la coda”, laddove le prese di posizione di governi e aziende impattano in modo importante sul mercato mondiale. Si parla di spedizioni, vendite, giri di affari, soldi in gioco e interessi politico-economici di enorme portata.
Se davvero Huawei sarà da Google Android, Intel e Qualcomm, la flessione del mercato azionario e degli investimenti nell’intero comparto della tecnologia sarà catastrofica.
A chi conviene davvero questa guerra?