In queste ore impazza in rete la polemica che vede coinvolta Huawei, rimasta sola contro tutti. Il colosso cinese, insieme alla sua spin-off Honor, continua la sua battaglia contro Google o per meglio dire contro il governo Trump. Si sono susseguite in rete supposizioni sui possibili effetti del blocco delle certificazioni ma non si è mai affrontata la vera causa. Sembrerebbe che a scatenare l’ira degli Stati Uniti siano state le novità di Huawei in ambito 5G.
Il Governo Americano sarebbe preoccupato dal rischio di spionaggio da parte del Governo di Pechino, proprio mediante la nuova connessione di quinta generazione. Tra gli utenti e utilizzatori Huawei ci sarebbe chi nel corso della giornata di ieri ha tirato un sospiro di sollievo. E’ infatti arrivata una concessione di novanta giorni per aggiornare i dispositivi già presentati. Come abbiamo visto invece il nuovissimo Honor 20 Pro
non è stato certificato.Il fondatore Ren Zhenfei, ha deciso di dire la sua sulla vicenda, replicando orgogliosamente alle accuse rivolte a Huawei. Secondo il CEO dell’azienda ha infatti ribadito che non sarà fatto alcun passo indietro sui progetti del 5G. Questo anche per quanto riguardano gli Stati Uniti. Non c’è infatti l’intenzione del colosso cinese di perdere il vantaggio di due o tre anni rispetto ai competitor.
Linea dura quindi del presidente, che rincuora con la sua fermezza anche gli utilizzatori Huawei presenti sul territorio italiano. Zhenfei non sarebbe inoltre minimamente interessato alla proroga delle licenze per novanta giorni. La sua azienda avrebbe la forza per assicurare in ogni caso aggiornamenti ai propri utenti. Non è dato sapere se facesse riferimento al sistema operativo prioritario in via di rilascio.
Non ci resta che aspettare la risposta dell’amministrazione Trump e osservare i futuri sviluppi della vicenda.