Da quando c’è stata la clamorosa falla nella sicurezza di WhatsApp che ha consentito a un hacker d’infettare gli smartphone con una semplice chiamata via app, il dibattito sulla sicurezza di questi servizi di messaggistica si è di nuovo acceso.
Ovviamente, i detrattori della popolare chat di proprietà di Facebook hanno subito rinforzato la loro tesi per cui i sistemi di sicurezza di Telegram siano migliori. Ma non è tutto oro in quello che luccica sull’app antagonista di Whatsapp sviluppata in Russia.
È vero che Telegram ha la fama di essere stato il primo servizio a introdurre la crittografia end-to-end nelle sue chat, ma la cifratura usata dall’app ha un protocollo effettivamente non verificabile. Al contrario, Whatsapp si è dotata in ritardo della crittografia ma, almeno, ha optato per quella fornita dalla Signal Foundation. Lo stesso creatore di questo strumento, Moxie Marlinspike, ha più volte attaccato Telegram per la poca trasparenza della sua cifratura.
WhatsApp è migliore di Telegram: i retroscena
Un atro aspetto che emerge a sfavore di Telegram è il fatto che la chat è fruibile ovunque, da qualsiasi dispositivo, anche se lo smartphone è disconnesso dalla rete. Tutto il contrario di WhatsApp Web che funziona solo se il vostro telefono è connesso a internet e accoppiato con il PC di destinazione.
C’è inoltre un aspetto che travalica la questione tecnica e approda nella guerra in corso sullo scacchiere politico internazionale. Basta pensare a una sorta di Risiko: per cui WhatsApp e Signal sono entrambe società statunitensi, WeChat è la popolare app di messaggistica in Cina, mentre Telegram è russa e ha il maggior numero di utenti nel mondo dove gli USA sono odiati.
Quindi in conclusione, se analizziamo le app dal punto di vista della sicurezza per la nostra privacy, WhatsApp sembra il miglior compromesso. Oltre a usare un software di cifratura come Signal, i protocolli di sicurezza sono trasparenti. Un requisito fondamentale per verificare la bontà di certi servizi.