Lo sviluppo della tecnologia ha sicuramente migliorato la vita quotidiana dei consumatori, ma dall’altra parte ha peggiorato alcuni aspetti della salute umana; negli ultimi anni, i consumatori utilizzano sempre più spesso il proprio smartphone, tablet e notebook per motivi di lavoro o semplicemente per svago.
Comunque sia, l’uso frequente dei dispositivi tecnologici potrebbero portare al corpo umano dei seri problemi; secondo numerosi studi, i consumatori passano il proprio tempo davanti uno schermo fra le 50 e 60 ore settimanali, spesso senza accorgersene.
Sono tantissime le persone che giornalmente passano 6/8 ore davanti al computer e spesso per motivi lavorativi; passare troppe ore davanti lo schermo di un pc, potrebbe essere non salutare per l’essere umano con il passare del tempo.
Utilizzare il computer per 3/4 ore al giorno potrebbe causare gravi problemi alle articolazioni e varie infiammazioni alla schiena; spesso, i problemi alla schiena sono legati ad una postura scorretta che diventano difficili da curare. Inoltre, anche pigiare continuamente i tasti del computer potrebbero comportare dei danni per le mani; con il passare del tempo, i consumatori potrebbero avere i tendini infiammati
o addirittura i famosi tunnel carpali.Si consiglia, di utilizzare un supporto per il notebook in modo da distribuire il peso del nostro corpo nel miglior modo e di acquistare la tastiera e il mouse ergonomico per evitare le infiammazione dei tendini.
Lo smartphone è sicuramente il dispositivo tecnologico più utilizzato dai consumatori; in molti, utilizzano lo smartphone appena svegli per leggere le prime notizie sui vari social e altrettanto numerosi sono coloro che lo utilizzano prima di andare a letto.
Utilizzare lo smartphone prima di andare a dormire non fa bene alla qualità del nostro riposo; la luce blu dello schermo diminuisce la produzione della melatonina, fondamentale per il sonno corretto della persona. Se non si produce abbastanza melatonina, il consumatore inizierà a soffrire di insonnia che potrebbe portare all’obesità e alla depressione.