Il presidente USA Donald Trump è sempre molto attivo sui social e non lesina di parlare con i giornalisti sulle sorti di Huawei. Proprio durante una conferenza stampa tenutasi a Washington nemmeno un giorno fa, Trump ha affermato di ritenere il produttore cinese ancora pericoloso ai fini dello spionaggio, ma non esclude altresì la possibilità di rimuovere il ban per mezzo di un accordo commerciale con la Cina.
Huawei è molto pericolosa. Guardate cosa ha fatto dal punto di vista della sicurezza, dal punto di vista militare, è molto pericolosa. E’ possibile però che Huawei sia inclusa in qualche tipo di accordo commerciale.
Come vedete, sembra che gli USA mantengano una sorta di posizione dicotomica, non lasciando troppe alternative ai giornalisti che cercano di stabilire cosa riserva il futuro a Huawei. Allo stesso modo, Trump ha anche ventilato l’ipotesi di un accordo commerciale con la Cina in cui rientri anche Huawei: una frase che cozza completamente con le sue riserve in materia di sicurezza nazionale.
Ban Huawei: il perdono di Trump è politica o pressione economica
Che la sicurezza del suo paese possa passare in secondo piano per un accordo commerciale con Pechino? Lo ritengo improbabile, poiché sul caso è intervenuto perentorio il Segretario di Stato USA Mike Pompeo, sostenendo l'”impossibilità di eliminare questi rischi“, ovvero quelli legati ai legami tra Huawei e Governo cinese che “mettono a repentaglio le informazioni americane che passano dalle loro reti“. Probabilmente le cause di una sorta di inversione a U degli USA vanno ricercate altrove.
Dunque, se l’accordo tra USA e Cina ci sarà lo sapremo presto, e in occasione del G20 che di fine giugno a Osaka potremo già osservare le prime schermaglie tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Se ciò avvenisse, sarebbe la degna risposta alla pressione economica e industriale che si stava generando proprio per il ban a carico di Huawei. Un produttore cinese che fornisce componenti e finanzia ricerca e sviluppo (anche il 5G in USA e UE) in tutto il mondo. Anche Google, quindi, tornerebbe sui suoi passi e sosterebbe di nuovo con il suo ecosistema i prodotti di Huawei.