Precisamente 5 anni fa, durante il mese di Giugno, Google Cloud lanciava ufficialmente Kubernetes, strumento open source di orchestrazione e gestione dei container.
Nato dall’esperienza di Google nella distribuzione di miliardi di container con frequenza settimanale in soli cinque anni Google Kubernetes Engine – conosciuto con l’acronimo GKE – ha fornito alle aziende di tutto il mondo la rapidità necessaria a gestire applicazioni su larga scala e la flessibilità dell’open source per incontrare in maniera fulminea la tecnologia digitale, aspetto base in merito a crescita e competitività.
Google celebra 5 anni di successi nell’ambito cloud
Oggi, in occasione di Kubecon + CloudNativeCon Barcelona, Google Cloud annuncia una serie di miglioramenti per proseguire il successo di GKE e renderlo più flessibile con tre nuovi canali di rilascio per valutare gli ambienti di sviluppo (Rapido, regolare e stabile). Offrirà inoltre, la possibilità di sperimentare su Windows Container per le aziende che vogliono adottare tecnologie native di cloud e la disponibilità di
Stackdriver Kubernetes Monitoring per il monitoraggio dei Kubernetes. Lo scorso Aprile al Next ’19, Google Cloud ha inoltre
annunciato Anthos, piattaforma ibrida e multi-cloud che consente di eseguire applicazioni ovunque, su server esistenti on-premise o nei principali cloud pubblici, con possibilità di gestirli da un’interfaccia utente comune.
Per maggiori informazioni ecco alcune fonti molto interessanti:
- Blogpost a firma di Brian Grant e Jaice Singer DuMars di Google Cloud su Kubernetes, Cloud nativo ed il futuro delle software
- Blog post a firma di Aparna Sinha Director, Product Management for Kubernetes and Anthos I Kubernetes più facili con i miglioramenti alla GKE