Che su Marte ci fosse anticamente vita, seppur a livello cellulare, è un fatto di dominio pubblico grazie alla scoperta del ghiaccio nelle calotte polari e alle tracce di corsi d’acqua ancestrali. Ma forse in pochi, tra gli scienziati impegnati a studiare il ciclo dell’acqua marziano tra Mosca e il’Istituto Max Planck, avrebbero mai pensato un giorno di scoprire un fenomeno meteorologico che non è mai stato osservato prima, nemmeno sul nostro pianeta.
Nella fattispecie, su Marte si creano le condizioni per il formarsi di grosse masse di vapore acqueo in uno stato detto supersaturo, e ciò accade perché l’atmosfera del pianeta non riesce a trattenere l’umidità.
Marte: nuove incredibili teorie da uno strano fenomeno meteorologico
Quindi, mentre una parte della comunità scientifica ritiene il fenomeno un’occasione per rifornire d’acqua gli emisferi marziani che ne sono totalmente privi, l’altra ala non festeggia affatto. Infatti, la grande quantità di vapore acqueo supersaturo tende a rimanere allo stato gassoso e quindi si disperde facilmente oltre l’atmosfera.
In questo modo viene aggiunto un piccolo tassello mancante nel ciclo dell’acqua marziano, e potrebbe essere un fenomeno che ha prosciugato il pianeta per miliardi di anni. Infatti, la comunità scientifica non riusciva a spiegarsi la mancanza di grosse quantità di acqua quando ne calcolavano il volume nel ciclo di Marte.
Il fenomeno, tuttavia, per avere un effetto così deleterio ha bisogno di una maggior vicinanza al Sole, ovvero quando su Marte l’emisfero australe raggiunge temperature torride. Ciò accade ogni due anni terrestri circa, quando nell’estate marziana gran parte del vapore acqueo che corre lungo il pianeta viene disperso a causa della maggiore rarefazione dell’atmosfera.