Nuovi problemi inerenti alle connessioni dati e al 4G si fanno strada nelle vite degli utenti. Ogni giorno, infatti, sono milioni i clienti TIM, Wind Tre, Vodafone e Iliad che sfruttano le connessioni LTE per navigare online dal proprio smartphone e, ignari, non conoscono i potenziali rischi a cui vanno in contro.
Come ben rinomato, il 4G ha portato senza ombra di dubbio molta comodità nella vita delle persone; grazie a questo standard sono stati toccati picchi di velocità mai visti prima e raggiunti molti obiettivi nel mondo della tecnologia. Se oggi il 4G è così amato da tutti quanti un motivo ci sarà e, chi utilizza spesso il proprio telefono, lo conosce bene.
Nonostante tutte queste buone notizie, però, lo standard è da sempre segnato da un grave problema di integrità di cui nessuno parla, ma che mette potenzialmente in pericolo gli utenti che lo utilizzano.
Grazie al lavoro di due università, oggi ci è dato sapere che il 4G non è fatto tutto di rose e fiori. In particolar modo, a seguito del lavoro della Ruhr-Universität Bochum e la New York University Abu Dhabi, si è scoperto che lo standard si basa su tre protocolli fallati. Per via di questo suo deficit, quindi, la completa integrità è compromessa, così come è elevata la vulnerabilità.
Sfruttando tale problematica, i criminali cibernetici sono in grado di creare una finta cella 4G a cui far collegare le loro vittime e accedere a tutti i loro dati. Sono diversi gli attacchi effettuabili e tra questi ne figurano sia di tipo attivo che passivo. Purtroppo, vista l’entità del problema, questo non può essere risolto.
Il 4G, quindi, è destinato a conviverci, ma per fortuna il 5G no.