Un altro capitolo della querelle tra Huawei e il Governo Trump (fra un po’ parleremo del Blocco Occidentale) arricchisce i rumor che impazzano sulla rete. L’ultima indiscrezione riguarda nientemeno che la popolarissima chat WhatsApp, che pare voglia interrompere la fornitura della propria app su tutti i dispositivi Huawei. Se ciò accadesse potrebbe gettare nel panico milioni di utenti!
Per fortuna è tutto un enorme bluff, una bufala talmente campata in aria che neanche gli esperti di truffe oserebbero tanto. WhatsApp non ha mai divulgato alcuna nota in merito e, sebbene non sia uno scenario impossibile, allo stato dell’arte non è stato nemmeno preso in considerazione.
La super bufala su Whatsapp ha anche un paio di padri putativi, ovvero il sito di notizie tedesco Derwesten in collaborazione con il sito Chip.de. Il bello di questi due popolari portali di notizie è che hanno prodotto vera e propria spazzatura! In origine sembra che Chip.de abbia solo fatto una disamina sui possibili scenari futuri del ban di Huawei prendendo a modello un’app a caso (a caso? Whatsapp?). Derwesten ha ripreso la notizia, l’ha manipolata, c’ha fatto un super titolone click bait e ha buttato la bomba in rete (raccogliendo i soldi degli inserzionisti).
Ora, è vero che se la sospensiva del supporto Google a Huawei che terminerà in agosto non fosse rinnovata è lecito prospettare che un’app come WhatsApp possa cadere nel ban imposto dagli USA. Eppure c’è un aspetto che Chip.de non ha considerato nella sua disamina apocalittica su Huawei, ovvero che Whatsapp non è un sistema operativo e si può installare tramite .APK scaricato dal sito ufficiale.
Uno scenario in cui la popolare chat debba veramente smettere di supportate i device Huawei accadrebbe solo con un blocco mirato degli IMEI appartenenti a questi telefoni sul server. Inoltre, essendo un’app come tante altre, tra le due aziende non intercorre alcun accordo commerciale.
Infine, se proprio la vogliamo dire tutta, le occasioni per risolvere la situazione tra Huawei, Google e il Governo Trump ce ne saranno molte nel corso dell’anno. Intanto, il colosso cinese ha già incassato il ritorno di Mate 20 Pro tra i beneficiari di Android Q Beta, oltre ad essere rientrato nell’elenco di aziende partecipanti al Wi-Fi Alliance, JEDEC e SD Association.