I piani all’inizio dell’anno dei Huawei erano palesi ovvero superare Samsung e diventare il primo produttore di smartphone al mondo. L’obiettivo era tutto che impossibile e visto com’era finita l’anno scorso, insieme al fallimento momentaneo ma ancora persistente dei Galaxy Fold, era una cosa che sarebbe potuta accadere benissimo entro la fine del 2019. Ovviamente sappiamo tutti cosa è successo ovvero un peggioramento dei rapporti tra la stessa compagnia e il governo statunitense il quale ha portato un divieto di commercio tra le parti.
Pensare che questa azione non avrebbe avuto delle conseguenza era impossibile e infatti il colosso cinese ha già dovuto affrontare i primi contraccolpi in fatto di vendite. Come un effetto domino un partner commerciale straniero dopo l’altro hanno chiuso i legami costringendo Huawei a correre al riparo. Se da una parte possiamo vedere lo sviluppo di un nuovo sistema operativo dall’altra abbiamo invece un ridimensionamento delle linee produttive
fermando del tutto alcune di queste.
Secondo alcuni fonti la compagnia ha già riferito ad uno dei maggiori produttori dei suoi smartphone non solo di ridurre la produzione, ma addirittura di fermarla; si tratta della taiwanese Foxconn la quale tra l’altro produce anche gli iPhone di Apple e alcuni smartphone di Xiaomi. Se la situazione continuerà a peggiorare, si stima che la diminuzione delle spedizioni a fine anno ammonterà a quasi un 30% ovvero circa 70 milioni di unità, almeno secondo le previsioni.
Il danno non lo subirà soltanto Huawei, ma anche altre compagnie che finora hanno collaborato con quest’ultima.
Huawei, tuttavia, smentisce i rumors, comunicando che i livelli di produzione dell’azienda non hanno subito alcun ridimensionamento e facendo sapere che non sono state applicate modifiche in alcuna direzione.