La classificazione dell’inquinamento elettromagnetico per il 4G LTE e la rete 5G verrà presto ridefinita, poiché L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro è convinta che i valori non sono aderenti al reale pericolo per la salute. A parte questa presa di posizione, intanto sorgono alcune teorie apocalittiche a sostegno della prossima estinzione della razza umana se continueremo ad esporci a massicce sessioni di elettrosmog.
Sebbene ci sarebbe solo da deriderle, queste teorie non sono totalmente da bollare come bufale. Infatti, la classificazione attuale considera le emissioni elettromagnetiche degli smartphone come “radiazioni non ionizzanti-radiofrequenze”. Secondo questa dicitura, l’elettrosmog occupa una posizione in classe 2B, ovvero quella dedicata ai “possibili agenti cancerogeni” il cui pericolo non è valutato come imminente o quantomeno non è pericoloso. Ma noi sappiamo che diversi studi affermano il contrario, e vediamo il perché.
Sulla tossicità della rete 4G LTE si sono espressi istituti italiani e statunitensi senza che la comunità internazionale desse loro credito. Questi studi vorrebbero che l’elettrosmog sia in classe 2A
(ovvero quella dei “probabili agenti cancerogeni”) o in classe 1 (“cancerogeni certi”). Però la comunità scientifica non accetta le tesi dei due studi i quali, ricordiamo, sono stati svolti sui ratti e sulle frequenze fino al 4G. Se fosse mai possibile usare cavie umane, allora darebbero credito alle teorie.Parte della comunità medico-scientifica, insieme a gruppi cittadini sono però convinti del fatto che la rete 5G emetterà un volume di elettrosmog mai visto prima, il quale metterà l’uomo in serio pericolo nel futuro.
Alcuni Paesi d’Europa vogliono vederci chiaro sulla questione radiazioni, bloccando il lancio della nuova rete o adottando delle moratorie a tutela dei cittadini. La rete 5G non è ancora stata accolta da Belgio, da tre cantoni della Svizzera (Ginevra, Giura, Vado), mentre in Olanda e Germania sono in corso ulteriori verifiche. Un po’ più estrema l’isola di Malta, il cui governo ha deciso bloccare l’asta per le licenze fino a che non escluda la pericolosità del 5G.