L’Europa ha deciso di scegliere l’Italia come sito per lo sviluppo dei supercomputer del futuro, ovvero macchine in grado di compiere miliardi di miliardi di operazioni in un solo secondo. L’ultima riunione del comitato EuroHPC JU (European High Performance Computing Joint Undertaking), organo sotto l’egida della Commissione europea, ha sancito che Bologna ospiterà il centro di supercalcolo.
La città dei portici si va così ad aggiungere alla rosa di altre otto omologhe europee destinate ad accogliere a loro volta il supercomputer: tra queste ci sono Sofia (Bulgaria), Ostrava (Repubblica Ceca), Kajaani (Finlandia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia) e Barcellona (Spagna).
Il successo della candidatura italiana è dovuto allo sforzo congiunto con la Slovenia coordinato dal Consorzio Interuniversitario Cineca, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.
Supercomputer del futuro: applicazioni in diversi ambiti di studio
Il progetto europeo si poggia su un finanziamento di 840 milioni di euro per la realizzazione di una rete di computer di classe pre-exascale, capaci di raggiungere potenze di calcolo con cifre neanche lontanamente immaginabili dalla nostra mente. Saranno diverse le applicazioni in cui porteranno innovazione: a partire dagli studi sulle potenzialità del cervello umano, passando per l’evoluzione dell’universo, la realizzazione di nuovi farmaci e la lotta ai cambiamenti climatici.
Dal Governo filtra l’entusiasmo del Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Marco Bussetti, il quale crede che “l’assegnazione è motivo di orgoglio per il nostro Paese. Si tratta di un’iniziativa strategica, volano di crescita e innovazione. Si tratta di un progetto che riconosce la leadership del nostro Paese in questo settore e che ci permetterà di sfruttare appieno le potenzialità offerte dai cosiddetti big data e dall’intelligenza artificiale”.
Dello stesso avviso è stato il rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini, il quale sulla scelta della città felsinea come sede per il centro di supercalcolo ha commentato: “voglio esprimere la mia grande soddisfazione per questo risultato. Si tratta di un tassello importante che completa un percorso: la sinergia tra Cineca, Infn e Sissa, il DataCenter del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) e ora questa nuova infrastruttura fanno di Bologna, e dell’Italia, il polo di riferimento europeo per il calcolo scientifico.”
Poi Ubertini ha spiegato quali sono i progetti futuri attorno al supercomputer:” l’arrivo di questo nuovo calcolatore consentirà alla comunità di studiosi di dare vita a nuove iniziative, proseguendo sulla strada intrapresa ad esempio con la creazione del Dottorato sui Big Data e, recentemente, di una Laurea magistrale e di un Centro interdipartimentale dedicati all’Intelligenza artificiale”.