Il Ban emanato dagli Stati Uniti contro Huawei ha creato una situazione molto delicata ma che porta ad una serie di ripercussioni critiche per il colosso cinese. Oltre ai ritardi nello sviluppo dei nuovi smartphone bisogna anche considerare il blocco delle operazioni di produzione per la divisione notebook.
La situazione presto diventerà insostenibile per Huawei se non si troverà presto un accordo con il presidente Donald Trump. Tuttavia, nel frattempo l’azienda non può rimanere inattiva e deve ovviamente correre ai ripari.
Più volte gli analisti e le fonti vicine all’azienda hanno indicato l’arrivo imminente di un sistema operativo proprietario. L’OS effettivamente esiste e potrebbe chiamarsi HongMeng OS in madrepatria e ARK OS nel resto del mondo.
Tuttavia, la particolarità di questa scelta è che per Huawei non si tratta di una soluzione dell’ultimo minuto, ma di un piano strategico di lungo corso. Stando alle informazioni emerse grazie ad un report pubblicato in queste ore, il colosso ha iniziato a lavorare sul proprio sistema operativo dal 2012. In quel periodo non c’era il minimo sospetto di un futuro Ban e l’idea dell’OS è nata da una riunione a porte chiuse tra il CEO Ren Zhengfei e un numero ristretto di dirigenti.
La motivazione che ha portato alla nascita del progetto di Ricerca e Sviluppo di HongMeng OS è stata proprio quella di essere pronti ad una eventuale separazione da Android. Huawei voleva essere preparata a fronteggiare questa eventualità e quindi ha sviluppato il sistema operativo proprietario in gran segreto. Inoltre, HongMeng OS dovrebbe essere polivalente e funzionare su diversi dispositivi, quindi sarà compatibile, oltre che con gli smartphone, anche con PC e tablet.
I test interni hanno dato risultati positivi e ora Huawei si sta preparando ai test di massa. Sembra che saranno coinvolti oltre un milione di device anche grazie al supporto attivo di Xiaomi e OPPO. La Cina quindi si prepara a fare fronte comune contro gli Stati Uniti in questa guerra tecnologica.