All’interno della Bibbia, precisamente nel Libro della Genesi vi è un’antica profezia teorizzata da Ezechiele, circa la fine del mondo e che trova una corrispondenza con la recente scoperta di Noam Bedein.
Il fotoreporter israeliano ha infatti fotografato dei pesci vivi che nuotano nel Mar Morto. La cosa bizzarra è che nel Mare del Sale fino a poco fa non era presente la vita a causa della salinità superiore al 37%. La correlazione con la Bibbia sta proprio nel ritorno dei pesci e dell’acqua dolce proveniente da Gerusalemme nel Mar Morto.
Il Mare del Sale ha questa particolare denominazione per via dell’aridità del luogo, ma Bedein, attraverso i suoi scatti, descrive uno scenario ben diverso da quello che abbiamo ipotizzato finora. Infatti in un’intervista, ha descritto il luogo come uno dei più belli presenti sul pianeta. Le sue fotografie mostrano un’ambiente ricco, florido e ameno.
L’anomalia però ha creato il panico fra le comunità religiose, che preoccupate di un’imminente apocalisse in arrivo sulla terra, hanno trovato un fondamento religioso in una di quelle scoperte “paranormali” degli ultimi decenni.
Il ritorno dei pesci nel Mar Morto: vi è una base scientifica o una coincidenza mistica?
Se pensiamo a dei pesci che nuotano non troviamo la benché minima stranezza, se non fosse per via dell’impossibilità per la fauna del luogo di resistere in condizioni climatiche impervie per l’organismo.
La sola spiegazione che la comunità è riuscita a dare troverebbe ragione di essere nel Capitolo 13:10 della Genesi. Si parla della regione del Vicino Oriente come una zona felice e ricca di vegetazione e animali.
La causa dell’inaridimento invece viene descritta nei capitoli seguenti. La colpa sembra essere la distruzione delle città di Sodoma e Gomorra. Le feroci battaglie hanno trasformato per sempre – o perlomeno fino ad oggi – lo scenario in una landa tombale e desolata.
La profezia di Ezechiele scritta nella Genesi fa presente al ritorno dell’acqua da Gerusalemme nel bacino del Mare del Sale, come l’incipit dell’apocalisse.