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Smartphone alla guida: in arrivo la legge che porrà fine agli incidenti

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L’uso dello smartphone alla guida è un’usanza purtroppo molto praticata in Italia, e oltre ad essere una delle azioni più sconsiderate che si possa fare al volante, è vietatissimo dallo Stato Italiano.

Le indagini e le ricerche parlano chiaro: gran parte degli incidenti stradali vengono causati da questo comportamento, il che prova che il telefono è una delle maggiori fonti di distrazione mentre si è alla guida.

Le sanzioni al momento sono pesantissime. Qualora si venisse beccati con lo smartphone alla guida si rischiano multe salatissime, guai penali e il ritiro della patente in caso di recidività. Ma vediamo insieme tutti i dettagli.

L’uso del telefono alla guida

Anche se molta gente utilizza il device per effettuare una chiamata, inviare un messaggio, girovagare sui Social per postare una foto del traffico, ricordiamo che sono tutte azioni – oltre che pericolose- vietatissime dalla Legge.
Non è infrequente leggere sui cartelloni autostradali frasi del tipo “Un Like non ti cambia la vita, ma può togliertela. Non distrarti alla guida“.

Per far sì che gli italiani rispettino il codice stradale, le sanzioni sono salite con pene severissime e multe fino a 2600 Euro. Si prevedono anche guai penali per i recidivi.

Bisogna evitare di utilizzare il telefono alla guida per non causare danni a veicoli, proprietà ma soprattutto per non minare alla propria vita e quella degli altri automobilisti.

La proposta del commissario della Polizia Stradale

Non bastando più le sanzioni, i maggiori controlli, le multe e la perdita dei punti della patente, si starebbe optando per misure più drastiche. Il comandante della PolStrada prevede infatti di eliminare del tutto l’uso dello smartphone al volante usando il cosiddetto “pugno di ferro“.

La proposta di Santo Puccia, il commissario della Polizia Stradale, è quella di proporre il ritiro immediato della patente in caso si venisse beccati ad utilizzare il device mentre si è alla guida.

Favorevole a questa proposta si è dichiarato anche il deputato della Commissione Trasporti della Camera, Alessandro Morelli. Secondo i due infatti, se si utilizzasse il pugno di ferro con gli automobilisti, si potrebbe ottenere un virtuosismo simile a quello ottenuto con l’introduzione dei punti sulla patente anni fa.

Al momento il ritiro è previsto soltanto in caso di recidività. Le sanzioni prevedono al momento multe dai 422 ai 1687 Euro e nel caso si venisse beccati due volte di fila ad utilizzare dispositivi elettronici alla guida, le multe vengono raddoppiate fino ad un massimo di 2588 Euro.