Le auto elettriche vengono sempre più spesso associate alla tecnologia più avanzata. Oltre a ciò, nell’immaginario collettivo, le vetture alimentate a corrente sono tutte a basso impatto ambientale.
Le persone son convinte infatti che con questa tipologia di vetture contribuiscono a creare un ambiente meno inquinato e più pulito rispetto ai diesel o ai benzina. Questa affermazione è vera soltanto in parte perché bisogna valutare tutti i criteri prima di dichiarare un’automobile “a basso consumo per l’ambiente”. Bisogna calcolare l’emissione di CO2 già dall’inizio del processo produttivo di un’auto.
Prendendo in esame la sola fonte di alimentazione, notiamo come le auto alimentate ad energia elettrica non producono solo anidride carbonica.
Adac ha pubblicato uno studio ad inizio dello scorso anno in cui ha suggerito di calcolare i consumi totali partendo dal momento in cui la vettura viene prodotta.
E’ emerso quindi che le auto elettriche vanno bene soltanto se si prevede di percorrere molti km (circa più di 150.000). Sulla tratta breve invece, il diesel risulta la scelta vincente. Infatti far “meno km” significa fare pochi viaggi con l’auto durante l’anno, e quindi un consumo blando dell’automobile.
Costruire e produrre i motori elettrici ha un costo elevato ma soprattutto garantisce un’emissione di CO2 pari a quella di un motore diesel che ha già percorso più di 150.000 km. Quest’ultimo motore inquina meno soltanto se il chilometraggio è appunto sotto alla cifra stabilita.
Secondo il CES-Ifo, i calcoli variano di Nazione in Nazione, perché bisogna calcolare anche il costo della corrente. Secondo il professore Carlo Beatrice, soltanto alcuni motori alimentati a corrente emettono più anidride carbonica rispetto ai Diesel.
Considerando solo gli elettrici abbiamo:
Il luminare afferma che soltanto il secondo tipo di motore elettrico sia ecologico, considerato che nel primo bisogna calcolare anche la produzione delle batterie.