È in arrivo la stagione estiva, e con essa tutta una serie di conseguenze più o meno imponenti sul nostro modo di utilizzare i device a nostra disposizione. Con la bella stagione si tende a uscire di più, a impiegare il tempo libero per viaggi ed esperienze segnanti, a coltivare tutti quei rapporti che in inverno si tendono a trascurare nel grigiore della routine.
L’effetto più immediato è un utilizzo più massivo del telefono, stavolta non per gestire i rapporti lavorativi, ma per scattare fotografie, postare sui social e interagire virtualmente con i propri amici.
Questo comporta un maggior utilizzo della batteria: la conseguenza fisiologica è certamente una maggior velocità con cui il telefono si scarica. Una volta collegato alla presa di corrente però, fosse anche il tempo di una doccia, la batteria sembra fatichi a carburare e a raggiungere, nel medesimo tempo dell’inverno, un buon grado di ricarica. Perché avviene questo?
Batteria in estate: ecco perché ci mette più tempo a caricarsi
Il problema principale è l’alta temperatura a cui è sottoposto lo smartphone durante la giornata. Da qui deriva una tendenza a surriscaldarsi maggiormente e più rapidamente, con diretto consumo della batteria perché il telefono attiva il proprio impianto di raffreddamento.
Anche durante la ricarica il telefono tende a surriscaldarsi, ma per evitare che raggiunga temperature che ne impedirebbero un corretto utilizzo, in realtà la ricarica si avvia e si interrompe diverse volte.
Le temperature ottimali per una buona ricarica si aggirano attorno ai 20º: una stanza più fresca, arieggiata o in cui è presente un impianto di condizionamento risulta ideale per arrivare al 100% in tempi brevi.