Secondo le ultime indiscrezioni, il social network Facebook si troverebbe ancora una volta in guai causati dall’utilizzo improprio dei dati degli utenti. Tramite la propria applicazione Project Atlas, la piattaforma avrebbe monitorato 187 mila utenti.
Molti di questi utenti erano minorenni, punto che peggiora ancora di più la situazione della piattaforma. Quest’ultima infatti, per poterli monitorare avrebbe aggirato le regole di Apple per le applicazioni. Scopriamo tutti i dettagli.
Dopo il lancio di Study, l’applicazione che Facebook utilizza per compiere un’indagine di mercato in base alla abitudini dei propri utenti, stanno venendo a galla alcuni numeri legati a dati personali e sensibili di utenti, ottenuto con una precedente analoga applicazione. Si tratta di Project Atlas, applicazione ritirata dal mercato in quanto violava le regole di Apple per i contenuti dell’App Store.
Tramite questa applicazione il colosso di Menlo Park avrebbe ottenuto i dati personali e sensibili di oltre 187 mila utenti. Più precisamente Facebook, come Google, ha abusato di una licenza corporate che Apple gli aveva garantito per produrre applicazioni da utilizzare solamente all’interno dell’azienda. Questo limite, Menlo Park non l’avrebbe per niente rispettato.
Solo negli Stati Uniti la piattaforma stima di aver monitorato circa 31 mila utenti, tra cui 4.300 minorenni. Ecco le sue parole: “Non abbiamo esaminato tutti i dati per determinare se fossero relativi alla sfera sanitaria o finanziaria. Abbiamo eliminato tutti i dati dell’indagine di mercato sugli utenti raccolti dall’app Research. Questi dati includono gli eventuali dati sanitari o finanziari che avrebbero potuto essere presenti“. Non ci resta che attendere ancora qualche settimana per scoprire le conseguenze di queste azioni.