Ormai è risaputo che Huawei non potrà più vendere i propri prodotti negli USA né collaborare con le rispettive aziende. Pian piano ne sta pagando le conseguenze, ad esempio con il nuovo Matebook. L’azienda, infatti, ha cancellato l’annuncio.
Yu ha parlato con la CNBC e ha detto che la serie di Matebook è stata sospesa indefinitamente. Affermando che “non possiamo fornire il PC”. I portatili Matebook di Huawei si basano sul software Windows di Microsoft, che Huawei non può utilizzare a causa del ban. Inoltre, non può utilizzare i chipset Intel, che è ciò che alimenta tutti i Matebook. Senza essi, il Matebook è essenzialmente morto. L’unico aspetto positivo è che l’azienda ha annullato il lancio in via preventiva, rendendosi conto della situazione. Tra l’altro, più tempo Huawei rimane nell’Entity List e più è improbabile che il Matebook verrà venduto. Quindi, le sorti del dispositivo sembrano ormai certe.
Speranze vane per le sorti del nuovo Matebook Huawei a causa del noto ban imposto dagli Stati Uniti
I Matebook hanno guadagnato terreno negli ultimi due anni. Huawei ha rilasciato alcuni computer portatili davvero belli che offrono anche alcune caratteristiche incredibili. L’azienda ha principalmente puntato agli ultrabook e non ai portatili gaming. Tuttavia, c’è scelta per tutti. I prezzi infatti sono vari, dai 600 ai 2000 dollari. L’attuale laptop di punta, il Matebook X Pro, ha ricevuto apprezzamenti da tutti. Per essere un computer portatile piuttosto leggero, ha una durata della batteria e prestazioni eccezionali.
Huawei ha a lungo tratto la maggior parte delle entrate dalla gestione in rete. Questo è il motivo per cui gli Stati Uniti stanno prendendo di mira proprio questa azienda piuttosto che altre. Gli USA, infatti, non vogliono che le reti 5G possano essere usate con le apparecchiature Huawei, nel timore che il governo cinese spii gli americani. Ma l’anno scorso, la divisione consumer di Huawei, con laptop, smartphone, tablet e dispositivi indossabili, ha effettivamente portato entrate maggiori rispetto alla divisione aziendale. Questo divieto tuttavia colpisce l’intera azienda.