Spesso siamo così assuefatti dall’uso di tutta questa tecnologia che perdiamo di vista i nostri affetti e la capacità di discernimento dei nostri figli quando gli mettiamo in mano uno smartphone. Quando si parla di Whatsapp, per noi adulti si tratta di una popolare chat di messaggistica che si sta evolvendo nel tempo con maggiori funzioni. Per i più giovani, i quali usano uno strumento maturo tecnologicamente per la prima volta, a volte Whatsapp può rivelarsi un’arma molto pericolosa.
Gli adolescenti sono iper esposti a questa sorta di voyerismo digitale, per cui mostrarsi e apparire cool è più importante del costruirsi una propria personalità. Si badi bene, anche chi è nato senza smartphone in mano come me subiva questa pressione del contesto sociale a far parte dei gruppi dominanti, ma c’era meno esposizione.
Whatsapp: adolescenti nei guai per foto e video hot
Quindi, se in questi giorni leggete sui giornali nazionali che una 13enne del pavese si è fatta ritrarre nuda e in atteggiamenti intimi con due compagni di scuola, e che quelle foto e video siano diventate di dominio pubblico su Whatsapp ciò non deve stupire. Ovvio che dalla segnalazione dell’evento c’è stato un polverone che ha coinvolto insegnati, genitori e forze dell’ordine.
Quel materiale avrebbe potuto facilmente finire su altri social e in generale sul web, ma ciò che più dovrebbe destare preoccupazione è invece la mancanza di comprensione di ciò che questi adolescenti stavano facendo. Non l’atto in sé, che seppur scabroso rientra in questioni intime che possono starci, quanto il fatto che i protagonisti erano consapevoli di filmare l’evento ma totalmente ignari della portata di ciò che facevano.
Ora gli inquirenti cercheranno di capire se ci fosse di mezzo del denaro, una scommessa, un ricatto o il puro esibizionismo. Quello che invece sarà materia degli psicologi è capire come mai c’è questo bisogno di lasciare testimonianze di sé senza preoccuparsi di dove finiranno.