Non sono solo le giovani stelle a sputare superflares ad alta energia. Le stelle più vecchie, come il sole, possono emettere raffiche di energia che potrebbero essere abbastanza potenti da spazzare via le atmosfere planetarie in orbita, riferiscono i ricercatori.
Queste superflares possono essere viste da centinaia di anni luce di distanza. Gli astrofisici avevano supposto che solo le giovani stelle avessero queste esplosioni. Ma un team di ricercatori ha documentato superflares eruttanti da stelle di mezza età, ognuna con una temperatura e un raggio simili al sole. Queste esplosioni massiccie possono essere dalle 100 alle 1.000 volte più potenti delle eruzioni solari che normalmente la Terra sperimenta.
Ma avvenimento di questo genere sono rari. “Abbiamo scoperto che i superflares scoppiano una volta ogni 2.000 o 3.000 anni in stelle simili al sole”, dice il coautore dello studio Yuta Notsu dell’Università del Colorado Boulder, che ha presentato i risultati il 10 giugno alla riunione dell’American Astronomical Society. Al contrario, le superflares delle stelle più giovani eruttano molto più frequentemente, circa una volta ogni pochi giorni.
Usando i dati del telescopio spaziale Kepler, il team di Notsu ha esaminato circa 90.000 stelle e ne ha trovate 300 che hanno prodotto più di 1.000 superflares in oltre 500 giorni di osservazione. Aggiungendo dati dal telescopio spaziale Gaia, il team ha ridotto il gruppo a sole 113 stelle con una dimensione e una temperatura simili a quelle di un sole.
Con un’ulteriore analisi, i ricercatori hanno ristretto il loro campo per includere solo le stelle con rotazioni lente, un’indicazione che rileva l’età avanzata. Confrontando le frequenze superflare con l’età delle stelle, gli scienziati prevedono che il sole di circa 4,6 miliardi di anni potrebbe sperimentare un superflare 100 volte più forte delle esplosioni a cui è abituato nei prossimi 1000 anni. Il team ha anche riportato i risultati il 3 maggio in Astrophysical Journal.