Obbligare gli artigiani e i vari commercianti a usare lo scontrino elettronico sarà la nuova frontiera della fiscalità italiana da qui a luglio. Ma c’è già chi ha storto il naso sul provvedimento del Governo, al punto che Confartigianato Piemonte ha chiesto di rimandare al primo gennaio l’entrata in vigore delle nuove norme.
Tra i problemi segnalati dai professionisti in mobilità c’è il costo del nuovo strumento per l’emissione dello scontrino e la relativa quanto indispensabile connessione alla rete perché la transazione avvenga. Inoltre, c’è chi chiede clemenza nel caso artigiani e commercianti commettano degli errori fiscali nei primi sei mesi dall’effettiva applicazione della norma.
Per chi non lo sapesse, chi è interessato da questo nuovo regime è obbligato a dotarsi di un mini registratore di cassa collegato a Internet che invia i dati dello scontrino automaticamente al fisco.
Scontrino Elettronico: nel Biellese già in uso ma con apprensione
Promotore convinto dello scontrino fiscale elettronico è Angelo Sacco, presidente biellese di Consefercenti, il quale però osserva che “si tratta di una spesa di circa 600-700 euro, di cui 250 sono compensabili al primo pagamento di imposte. È un costo per gli operatori, ma non crea problemi particolari perché chi ha un volume che supera i 400 mila euro è in genere già strutturato e connesso a Internet, quindi dal punto di vista tecnico non ci sono ostacoli. Inoltre c’è da aggiungere che in base a una legge di mercato già ora, e in precedenza, i registratori di cassa vanno sostituiti ogni 7-8 anni, in base al numero di scontrini giornalieri, perché la memoria fiscale si esaurisce. Quindi si tratta di un costo che periodicamente noi commercianti dobbiamo sostenere“.
Secondo Sacco, il problema per i commercianti risiede nella fornitura dei nuovi registratori di cassa, poiché “a quanto pare i produttori non ne hanno prodotti abbastanza. Per chi non l’ha ordinato per tempo, quindi, potrebbe essere difficile ricevere il registratore di cassa in tempo per l’inizio di luglio“.
Anche il presidente Mario Novaretti di Ascom non ha particolari lamentele da porre, ma non nasconde preoccupazioni: “da qualche mese seguiamo i nostri associati nel percorso di adeguamento allo scontrino elettronico, com’è avvenuto per la fatturazione elettronica. Va detto, però, che nel Biellese su 6 mila commercianti sono pochi quelli che superano i 400 mila euro di volume di affari. Ciò che più ci preoccupa è che l’obbligo dello scontrino elettronico il prossimo anno, dal mese di luglio, entrerà in vigore per tutti. Perciò il nostro associato che vende registratori di cassa sta seguendo i commercianti per capire come procedere per l’adeguamento e per il collegamento a Internet“.
Invece Confartigianato ricorda che il motivo del rinvio incontra anche difficoltà di natura tecnica, poiché solo una fetta limitata di piemontesi, il 57,6%, beneficia della banda ultra larga occupando l’XI posto a livello nazionale.