Gli ultimi due mesi sono stati particolarmente critici in casa WhatsApp. Dai primi giorni dello scorso maggio si sono rincorse delle voci – alcune della quali confermate dagli stessi sviluppatori della chat – circa la presenza di un incredibile spyware buono per intercettare conversazioni e discussioni segrete. Da quel momento, è tornato di dominio pubblico il dibattito storico sulla privacy offerta agli utenti dalla chat di messaggistica. La sicurezza è insomma è ora di nuovi in discussione su WhatsApp.
Al netto degli spyware e di altri file maligni, oggi per gli hacker è molto più complicato intercettare le conversazioni degli altri. E lo è anche per gli utenti comuni. Il vero problema però è che ora WhatsApp non può definirsi solo una chat e ciò da quando gli account
hanno acquisito funzioni tipicamente social come storie, foto profilo e stati.Prendiamo in analisi il caso delle storie. Instagram, come social di riferimento in questo campo, consente sempre agli utenti di scoprire chi visualizza i contenuti postati in rete. Su WhatsApp ciò non è sempre possibile, a causa delle svariate impostazioni legati alla stessa privacy.
La soluzione per essere sempre a corrente su chi visualizza gli elementi del nostro profilo si trova su Google Play Store. Sul negozio virtuale di casa Android è possibile scaricare quelle che sono chiamate applicazioni “Tracker”. Queste piccole app hanno un solo compito: monitorare in tempo reale chi visualizza elementi del nostro profilo. Con il fondamentale aiuto delle app “Tracker” sarà possibile difendersi da occhi non particolarmente discreti.