Le connessioni dati dei maggiori operatori nazionali funzionano tutte grazie all’amato standard 4G. Nonostante questo abbia apportato grande comodità dalla sua messa in funzione ad oggi, non tutti gli utenti sanno che utilizzarlo è persino rischioso. Ebbene, al momento della stipulazione di un contratto con TIM, Wind Tre, Vodafone o Iliad nessun operatore informa i clienti dei potenziali rischi in cui vanno incontro, eppure questi esistono. Grazie alle ricerche effettuate dagli analisti di due importanti poli universitari è stato scoperto che le connessioni LTE consentono una navigazione veloce, sì, ma anche una porta d’entrata agli hacker.
4G: la verità sull’amato standard utilizzato per le connessioni dati
La Ruhr-Universität Bochum e la New York University Abu Dhabi sono le due università responsabili della ricerca, la quale ha esposto che il 4G non solo è vulnerabile, ma non può essere sanato in alcuna maniera. Tale situazione dipende dalla natura del problema in sé: infatti sono tre protocolli alla base dello standard ad avere una falla al loro interno.
Attraverso questo buco nella rete, in poche parole, i malintenzionati possono sfruttare la connessione come un’arma a loro vantaggio e creare attacchi sia di tipo attivo che passivo. Modificando una cella 4G ad hoc e facendo connettere la propria vittima a quest’ultima, ogni hacker può entrare direttamente nel dispositivo interessato, rubando dal suo interno tutti i dati personali e sensibili.
Come abbiamo già detto non c’è modo di poter sanare o salvaguardarsi da tale problematica visto che la falla non può essere sanata, ma gli analisti hanno voluto comunque spargere una buona notizia: effettuare un attacco del genere richiede una strumentazione molto costosa e rende, quindi, il tutto raro.