Il Bonus Cultura 18 app ha messo nei guai 700 persone individuate dalla Guardia di Finanza nel corso di un’operazione che ha evidenziato un uso indebito dei sistemi per una truffa da 1,6 milioni di euro.
Il Ministero dei Beni Culturali ha confermato l’esito degli accertamenti per una frode ai danni dello Stato. Tutto si basava sulla compravendita dei beni, con interesse privilegiato verso smartphone ed altri dispositivi e quindi contro ogni norma sulla vendita dei beni.
Truffa 18app: cosa è successo
La piattaforma 18app, come ormai risaputo, offre 500 euro ai diciottenni per l’acquisto di musica, libri, biglietti per il cinema, mostre, spettacoli teatrali ed altre iniziative. Ma non è scritto da nessuna parte che si possano comprare altri prodotti o altre attività. Ad ogni modo, alcuni commercianti sono stati compiacenti verso un mercato nero che ha concesso prodotti extra alternativi.
A ragione di questi motivi sono scattate le indagini che, sotto il comando del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, hanno promosso:
“Un costante interscambio di dati, notizie e informazioni utili per le attività di rispettiva competenza. Potenziamo le iniziative a contrasto dei fenomeni di frode connessi con le pubbliche erogazioni.
Insomma, la prospettiva è di effettuare controlli nel settore della spesa pubblica, in base a mirate analisi di rischio che comprendono anche “bonus cultura 18 app”.
Alberto Bonisoli, attuale l Ministro per i beni e le attività culturali, ha sancito che:
“Sono particolarmente soddisfatto della firma di questo accordo che rafforza le collaborazioni in atto con la Guardia di Finanza. Nel pieno rispetto delle attribuzioni rimesse alle varie forze di polizia, abbiamo individuato spazi significativi per rendere ancor più efficaci e sinergici i rapporti tra Mibac e GdF.
Le competenze di polizia economico-finanziaria del Corpo sono per noi, soprattutto in questa fase, un notevole valore aggiunto. Nella Fattispecie in ambito di progetti riguardanti i controlli su interventi di grande rilevanza e impatto economico sui territori”.
Cogliamo l’occasione di ricordare che, nel rispetto delle norme previste, tutti i nati nel 2000 avranno tempo fino al prossimo 30 giugno 2019 per iscriversi alla piattaforma. Maggiori dettagli per l’attribuzione dei bonus sono disponibili QUI.