Secondo gli scienziati al lavoro sulla sesta generazione di rete, la transizione dal 5g al 6G dovrebbe avvenire in circa dieci anni. Ma mentre siamo orientati a chiamare rivoluzione le migliore apportate dalla quinta generazione, la vera discontinuità col passato avverrà con il 6G, laddove il calcolo della “intelligenza artificiale sarà paragonabile al cervello umano”.
A tal proposito, un articolo pubblicato da Theodore Rappaport proveniente dall’Università di New York parla di nuove funzionalità nella banda wireless da 100 GHz a 3 THz. Questa gamma sub millimetrica rappresenta le ultime frequenze sicure e non ionizzanti che possono essere utilizzate per la comunicazione.
E nonostante le reti 5G forniranno una velocità di 100 Gb/s, sarà l’emergere delle frequenze di terahertz a produrre enormi scorte di nuove lunghezze d’onda per la trasmissione di quantità inimmaginabili di dati al secondo.
Fra dieci anni, con questo livello tecnologico sarà possibile comunicare in tempo reale dati calcolati a una velocità pari a quella del cervello umano. Come dice l’articolo:”le frequenze terahertz molto probabilmente diventeranno la prima gamma wireless che fornirà i bisogni computazionali necessari per l’interazione remota con la coscienza umana“.
In altre parole, saremo dotati di dispositivi wireless in grado di ricevere istruzioni da una IA con le competenze di un umano, mentre le infrastrutture delle nostre città potranno essere costruite da macchine controllate da computer senza l’ausilio dell’uomo nei cantieri.
Grazie al 6G, tutte l’elaborazione dei dati sarà a carico di un’intelligenza artificiale paragonabile al cervello umano, mentre si affacceranno nuove tecnologie sul mercato. Avremo la possibilità di sperimentare cose mai immaginate. L’incredibile larghezza di banda consentirà inoltre di abbandonare la fibra ottica per le reti wireless nei data center e nei ripetitori.