Questo è il dato fornito dal fondatore e CEO di Huawei, Ren Zhengfei. Il CEO ha dichiarato che l’azienda guadagnerà circa 104 miliardi di dollari (721,2 miliardi di yuan) quest’anno, in calo rispetto alle stime di 125/130 miliardi prima del ban. Il colosso cinese ha cercato di contrastare le decisioni del governo di Trump, ma è alquanto impossibile. La società con sede a Shenzhen è stata sorpresa dal Ban con un attacco finanziario diretto, intenzionale e pervasivo. “Non siamo in grado di fornire componenti, non possiamo partecipare a molte organizzazioni internazionali, non possiamo lavorare a contatto con le università, non possiamo usare componenti statunitensi o stabilire una connessione con reti che li usano”, ha affermato Ren.
Il Ban è stato davvero un attacco su vasta scala per Huawei. Il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha parlato di tale divieto a metà maggio. Da allora, tutte le società americane che hanno fatto affari con Huawei, inclusi alleati stranieri che fanno affidamento su brevetti americani, hanno dovuto ritirarsi. Google è stato il primo, revocando la licenza Android di Huawei pochi giorni dopo la dichiarazione del presidente. Tra l’altro, il governo statunitense ha concesso una tregua, ma anche questa finirà nel giro di poche settimane.
Poi è arrivato l’assalto di aziende che forniscono ricambi per gli smartphone. L’entità britannica ARM, nota per i chipset, ha rifiutato di lavorare per l’azienda. Qualcomm
, di origine americana, nota per i suoi processori in tutto il mondo, ha rifiutato a sua volta di lavorare con Huawei. Kirin, SoC di Huawei, è basato sull’architettura del processore ARM; senza di esso l’azienda non può più nemmeno creare i propri SoC. Sarà costretto a fare affari con i produttori cinesi che potrebbero o meno essere in grado di fornire i materiali necessari per soddisfare la domanda che i telefoni Huawei hanno in Cina.Huawei ha anche rimandato alcuni lanci. In particolare, la società ha deciso di non rilasciare sul mercato il nuovo Mate X e il nuovo laptop. Microsoft, Intel, Micron e altre aziende si sono anch’esse distaccate da Huawei. Dunque l’azienda è adesso priva di un sistema operativo mobile. Tuttavia, la società sta lavorando al nuovo “Hongmeng OS“, un sistema operativo per dispositivi entry-level e mid-range in Cina, il cui nome in inglese significa “mondo primordiale”. La società non rilascerà questo sistema operativo fino a settembre-ottobre e ha affermato che Hongmeng non è ancora pronto per le ammiraglie.
Huawei ha fatto anche ricorso sui brevetti 5G per recuperare la perdita finanziaria, colpendo grandi società come la compagnia statunitense Verizon Wireless per un totale di un miliardo di dollari. La società sta anche valutando la possibilità di utilizzare un secondo sotto-marchio, facendo del suo meglio per convincere gli sviluppatori di Google Play affinché possa creare app per la propria piattaforma. Nel frattempo, confermati i cali delle vendite, soprattutto in Germania e Spagna. Dunque, Huawei sta lavorando sodo per fare il possibile e uscire vincitrice da questa guerra economica contro il Ban di Trump.